Coulthard, la F1 perde i giovani talenti

Coulthard, la F1 perde i giovani talenti
Esiste un problema nella “scalata” dalle serie minori, si perdono tanti campioni

05.11.2015 ( Aggiornata il 05.11.2015 18:06 )

Inizi dai kart, passi alle monoposto, fai la trafila nelle serie minori e poi, se sei vincente, sbarchi in Formula 1. Dovrebbe essere il percorso “regolare” per arrivare al vertice ma da qualche parte c’è un cortocircuito e David Coulthard mette in guardia dai rischi che si corrono. La GP2 dovrebbe essere l’ultimo gradino, quello in continuità con la Formula 1, la realtà è che in tanti, pur vincendo il titolo, hanno dovuto (nella migliore delle ipotesi) mettersi in attesa. Lo farà anche Stoffel Vandoorne nel 2016, ultimo esempio lampante. «C’è un problema di fondo nella scalata alla Formula 1. Stiamo perdendo i campioni delle formule minori, in passato la Formula 3000, o anche il vincitore della Formula 3, si spostavano in Formula 1, ma questo non accade più», rileva Coulthard. Appena 20 monoposto in griglia, troppi team con problemi economici, ed ecco che la selezione non necessariamente passa dal curriculum sportivo o dal talento: «Ci sono meno opportunità e, alla fine, qualcuno deve pagare. Tutto ciò rende difficile per gran parte dei giovani piloti farcela, in un momento nel quale non ho mai visto tanta partecipazione in Formula 3», racconta a Motorsport.com. Guarda anche al DTM, dove il vincitore del campionato è destinato a trovare un sedile in Manor, ma l’equazione in questo caso non può prescindere dal fattore Mercedes, essendo Wehrlein pilota della casa di Stoccarda e fornendo i motori la stessa nel 2016 al team inglese. «Il DTM sembra essere la serie che raccoglie i piloti dalla Formula 1 o consente di arrivarci, ma ti aspetteresti che fossero le categorie delle monoposto la strada ovvia». Fabiano Polimeni

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