Red Bull, Abu Dhabi per chiudere in bellezza

Red Bull, Abu Dhabi per chiudere in bellezza
Il circuito di Yas Marina può evidenziare i punti forti della RB11. Ricciardo ricorda il 2014 e la rimonta dopo l’arretramento

20.11.2015 ( Aggiornata il 20.11.2015 14:46 )

Possono puntare a chiudere il mondiale con una buona prestazione, in Red Bull. Abu Dhabi ha sì due lunghi rettilinei a caratterizzare il giro, ma anche una varietà di curve nelle quali si esalta il carico aerodinamico della monoposto e la reattività del telaio, aree nelle quali la RB11 può dire la propria. Tre vittorie in sei edizioni, tutte firmate Vettel, mentre il 2014 si ricorderà per l’arretramento in fondo alla griglia per l’eccessiva flessibilità delle ali, dopo una qualifica da terza fila. «Credo che quello sia stato il mio miglior week end del 2014. Non ho vinto ma ho indovinato tutto, dalle qualifiche alla gara. Velocità, consistenza, tutto fu eccezionale e mi riportò dall’ultima posizione fino in quarta, per cui sì, in termini di prestazione fu la mia miglior gara», commenta Ricciardo. L’australiano si trova a proprio agio a Yas Marina, pista apprezzata «specialmente nell’ultimo settore, perché si trasforma in un circuito avvincente: è tortuoso e passi vicino ai muri. Poi devi anche combattere con il decadimento delle gomme, dopo un inizio di giro molto veloce nel terzo devi gestirle». Il week end di Abu Dhabi potrebbe essere anche quello buono per l’ufficializzazione di quanto già è dato per “scontato”, la prosecuzione del rapporto con Renault anche il prossimo anno, sebbene con possibili altre formule che potrebbero portare all’utilizzo del brand Infiniti. Da un 2014 da ricordare per Ricciardo a ricordi da cancellare per Kvyat, ritiratosi l’anno scorso a seguito di un problema alla power unit. Ma andando ancora indietro, Abu Dhabi ha riservato soddisfazioni anche al russo: «Ho conquistato il campionato di GP3 – e quella resta l’ultima gara che ho vinto, è passato tantissimo tempo ed è una sensazione che mi manca –; lo scorso anno andai bene in qualifica, quinto in griglia, non altrettanto in gara. Pur essendo una pista moderna, con ampie vie di fuga, è piacevole da guidare, molto tecnica e serve del tempo per memorizzarla». Fabiano Polimeni

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