F1, Wolff avvisa Hamilton e Rosberg

F1, Wolff avvisa Hamilton e Rosberg
Il comportamento dei piloti non piace al team principal: potremmo cambiare formazione in futuro

02.12.2015 ( Aggiornata il 02.12.2015 12:55 )

Quanto è fondata la “minaccia” di Toto Wolff? Vincono il mondiale piloti, quello costruttori, dominano una stagione – seppur con minor margine che non sul 2014 – eppure quasi a ogni gara c’è stata una puntata della telenovela Hamilton-Rosberg. Dalla Cina e le lamentele di Nico per un passo di Lewis in gara ritenuto troppo lento fino al lancio di cappellini a Austin, proseguendo con l’assenza nella foto delle qualifiche di Hamilton a Interlagos e i commenti volti spesso a minimizzare le prestazioni di Rosberg quando ha ottenuto la pole quest’anno. Comportamenti che potrebbero derubricarsi a normale rivalità tra piloti, aspra nemmeno più di tanto se rapportata con quanto accadeva in passato. Eppure, Toto Wolff avvisa: «Abbiamo deciso di avere due piloti alla pari per far progredire il team più in fretta e meglio, tre anni fa è stata una decisione consapevole. Andando avanti, valuteremo se sarà ancora il miglior assetto per il team». Senza usare giri di parole, in un’intervista a Motorsport.com, aggiunge: «Siamo in difficoltà a volte, vinciamo le gare alla domenica e abbiamo sempre un pilota arrabbiato. Tutto ciò si trasmette al team ed è qualcosa alla quale dovremo mettere fine». Parla apertamente di una possibile sostituzione della formazione piloti in futuro, se i comportamenti di Hamilton e Rosberg mineranno la serenità dentro alla scuderia e non dovessero essere allineati a quanto si attende il team: «E’ importante avere piloti veloci e di talento in macchina, ma vogliamo lavorare con bravi ragazzi. C’è tanto che accade a porte chiuse. Sento che il team è più forte che mai, siamo uniti ma il rapporto difficile tra i piloti è una delle nostre debolezze e non va bene. Se dovessi dire quali sono i punti di forza principali e quelli deboli, direi da un lato la qualità e il carattere delle figure dentro alla scuderia, dall’altro la dinamica delle relazioni tra i piloti e, a volte, tra piloti e squadra». Se è vero che le schermaglie tra i due sono state in certi frangenti accese, dal Gran Premio del Belgio dello scorso anno di fatto non si sono avuti episodi che abbiano pregiudicato il risultato complessivo per la Mercedes. C’è stato il primo giro caotico in Ungheria, vero, ma la gestione del rapporto Hamilton-Rosberg si è limitata a dover registrare i malumori dell’uno e dell’altro a fasi alterne, nulla che non possa essere controllato dal muretto stringendo ulteriormente le maglie delle “regole d’ingaggio”, indipendentemente dalle opinioni dei due piloti. Fabiano Polimeni

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