Meglio
Williams che
Ferrari, per coltivare concrete chance di
debuttare in Formula 1. E’, in sintesi, il pensiero di
Lance Stroll, che da Maranello, dalla FDA, ha preferito trasferirsi a Grove, con
Luca Baldisseri a seguirlo, per lavorare al simulatore e preparare il terreno a un impegno futuro da pilota ufficiale. Non poteva farlo in
Ferrari?
«E’ un mondo diverso, ho fatto parte del programma junior, che in sostanza era un programma di allenamento, tanto lavoro in palestra e di preparazione mentale. Lo fa anche la Williams, ma al tempo stesso ho molto più tempo per stare vicino al team di Formula 1, più tempo al simulatore, maggior coinvolgimento sui campi di gara con gli ingegneri», spiega il 17enne di Montreal.
Parole che arrivano dopo lo
sfogo di Raffaele Marciello, in esclusiva nelle scorse settimane su Autosprint. I motivi che hanno spinto
Stroll a cambiare realtà, sono essenzialmente nelle prospettive che si hanno dal vivaio Ferrari:
«C’è un approccio diverso, in Ferrari tendono a prendere piloti esperti per lottare per il campionato. La Williams, invece, era più vicina a quel che cercavamo, almeno nel prossimo futuro, e ci hanno accolto a braccia aperte. Credono nei giovani piloti, hanno dato a tanti debuttanti l’opportunità di correre in Formula 1», racconta a Motorsport.com.
Si aprirà una porta già il prossimo anno per lui, con le posizioni di
Bottas e
Massa da rinegoziare, essendo in scadenza di contratto entrambi?
«Sarebbe grandioso correre in Formula 1, non lo nego, è quel che ogni giovane pilota vuole: sarebbe fantastico se ci fosse una chance. Dipende da come andrà quest’anno. Il mio obiettivo non è sul 2017 al momento, penso alla Formula 3 e a vincere il campionato».
Fabiano Polimeni