Ricciardo contrario alle presentazioni online

Ci sono due elementi che accomunano Renault e Red Bull: la power unit che useranno quest’anno e l’aver effettuato, uniche due squadre del mondiale, veri e propri eventi di presentazione. E poco importa che le nuove macchine non si siano viste, hanno sfruttato l’aspetto più strettamente comunicativo e commerciale della vicenda. Nell’era in cui tutto si dematerializza, anche le presentazioni si risolvono in cartelle stampa divulgate online, con qualche foto in pitlane prima che inizino i test.

  A Ricciardo non piace affatto il modus operandi che va per la maggiore: «La roba online sa di artificiale. La nuova macchina sta affrontando ancora i crash test, ma è bello poter mostrare la livrea», ha commentato a Londra in occasione dell’evento Red Bull. Tra Abu Dhabi 2015 e Barcellona, i primi test invernali, la Formula 1 si è ben guardata dal comunicare con i tifosi. Qualche giorno di prove al Paul Ricard, buono per stuzzicare l’appetito e poco altro, tra cui l’iniziativa - sempre firmata Red Bull - con Verstappen a risalire in monoposto le piste da sci di Kitzbuhel.

«La fase che precede l’inizio di campionato è così lunga e accadono così poche cose che è bello avere un evento di lancio. Ci regala qualcosa ed è positivo per i tifosi, è qualcosa da seguire. Chiaramente è un po’ più costosa che pubblicare una foto online, ma non credo che ricavi nulla da una pubblicazione su internet», ha aggiunto il pilota australiano, centrando di fatto il vero scopo di iniziative come quelle di Londra: il ritorno d’immagine, una giornata tutta dedicata, con i riflettori accesi su di sé, seppur solo su un particolare come la grafica della nuova macchina. Quanto all’esclusione dei tifosi, restano ben lontani in entrambi i casi, a cambiare è il clima e le occasioni per carpire dettagli e particolari che non siano quelli serviti già pronti dalle squadre. Fabiano Polimeni

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