La pioggia intermittente ha reso poco indicative le prove di oggi, ma per la Red Bull le cose non erano cominciate male, con entrambe le macchine - Kvyat e Ricciardo nell'ordine - alle spalle solo di Hamilton al termine della prima sessione, anche se poi si è passati 4° e 10° al pomeriggio. In ogni caso entrambi i piloti si sono detti contenti per come la RB12 si sia dimostrata subito "a posto".
Da come commenta Daniel Ricciardo, c'è quasi da provar sollievo che non sia nevicato… «Oggi è stata rispettata la definizione di Melbourne: quattro stagioni in un solo giorno, questo è ciò che tutti dicono e abbiamo visto oggi. È un peccato che non abbiamo fatto dei run costanti, ma non sono troppo deluso per la posizione in cui siamo. Nei giri che abbiamo fatto ero abbastanza contento e la macchina è in una posizione decente. È bello essere di nuovo in macchina, ad essere onesti, e sono stato molto contento di tornare a mettermi il casco. Penso che domani sarà un po' da fare per tutti. Abbiamo girato in tutte le condizioni e se sarà variabile per tutto il weekend, allora siamo pronti a questo. Ho fatto una piccola escursione nella ghiaia questa mattina, ma ho notato che c'erano un sacco di fan alla curva 12 e ho voluto dirgli ciao…».
Da parte sua Daniil Kvyat sottolinea come la RB12 fosse subito abbastanza a posto nelle sue regolazioni e bilanciamento: «Tutto è andato bene oggi, credo, la macchina è andata bene subito "out of the box", in un modo promettente. Ovviamente non c'era molto da girare, ma è stato lo stesso per tutti e ogni giro abbiamo cercato di prendere il massimo, per imparare quanto abbiamo potuto e poter mettere questi dati in tasca per le qualifiche di domani e per la domenica. Non ci sono molte indicazioni da oggi, è impossibile prevedere quello che gli altri stavano facendo, che cosa hanno intenzione di fare e così via, per cui non sarebbe saggio tirare qualsiasi tipo di conclusione. Ancora non sappiamo come sarà il tempo domani così dobbiamo solo essere pazienti e vedere quello che il giorno ci porterà».Maurizio Voltini