Su tutto c'è il sollievo di
Fernando Alonso uscito incolume da un volo a testa in giù che ha preoccupato tutti, almeno finché non lo si è visto in piedi
abbracciarsi con Esteban Gutierrez: un bel quadretto che ha concluso al meglio un brutto incidente (che anche i commissari hanno ritenuto normale, di gara). Episodio che però ha di fatto interrotto i sogni, in realtà molto concreti, di
vittoria per la Ferrari. L'interruzione infatti non ha solo azzerato il distacco che
Sebastian Vettel aveva sugli inseguitori, ma ha permesso alla Mercedes di
ricostruire la sua gara con scelte più coraggiose di gomma. Di questo aspetto scriviamo però più compiutamente
in un altro articolo.
In ogni caso
la Ferrari si è dimostrata decisamente più veloce in gara che non in prova. Non più veloce della Mercedes, intendiamoci, ma abbastanza veloce da poter approfittare di qualsiasi situazione di gara. Come quella che
Vettel è riuscito a crearsi scattando benissimo al via, per lo meno
molto meglio di Hamilton. Per non parlare di problemi che sulla parte conclusiva di gara hanno colpito Rosberg tra freni e gomme. Proprio per questo lascia ancor più l'amaro in bocca che
si sia persa un'occasione simile.
Senza dimenticare, oltre alla questione tattica, anche l'insolita perdita di tempo al cambio gomme finale, per la gomme anteriore sinistra che non si voleva sfilare. Insomma, sembra che
la Ferrari sia caduta su quelli che invece sono i tradizionali punti di forza rispetto alla
Mercedes.
Anche per
Kimi Raikkonen, oltretutto, vale il discorso di un ottimo avvio (nel sorpasso alle Mercedes c'era anche una prima curva ben preparata) che si è concluso anche stavolta con
un ritiro "fiammeggiante". Tanto che diventa un sollievo sapere che probabilmente l'unità motrice non è compromessa, nonostante tutto.
Un'altra bella prestazione possibile e poi mancata è quella della
Toro Rosso, che comunque non si può lamentare più di tanto avendo incamerato un doppio risultato in top ten. Ma prima dell'interruzione
Max Verstappen stava addirittura "tenendo a bada" nientepopodimenoche Hamilton… Anche in questo caso la neutralizzazione della gara ha "spezzato l'incanto" e alla fine stare dietro per pochissimo alle Williams e a una Force India, nonché alla Haas, brucia un po'. In più si aggiunge
il litigio interno fra Sainz e Verstappen, con quest'ultimo che si lamentava perché
si riteneva più veloce di Carlos (poi l'ha anche tamponato) e quindi in grado di attaccare meglio quelli davanti. Speriamo che la gestione dei due "galletti" non diventi un problema a Faenza.
Abbiamo accennato alla
Haas, ma la gara di
Romain Grosjean merita ben più di un cenno. Con
Gutierrez eliminato nell'incidente con Alonso, l'unica Haas rimasta in gara ha invece
sfruttato al 100% la conseguente interruzione. Non sarebbe neppure sbagliato dire che Grosjean non ha fatto nemmeno un pitstop, visto che l'unico cambio gomme l'ha operato in regime di bandiera rossa. In una situazione di grande competitività delle retrovie, e senza sottostimare i meriti di un pilota e di una macchina che
hanno tenuto bene la posizione, ciò è stato fondamentale nel guadagnare un
superlativo 6° posto finale, vero record per un team debuttante.
Da non sottovalutare nemmeno la
gara consistente di Daniel Ricciardo e Felipe Massa che ha guadagnato loro le prime posizioni fuori dal podio. Poi oltre agli altri piloti che seguono, la gara è stata talvolta animata pure da
Jolyon Palmer e Kevin Magnussen (con il danese vittima di una foratura in partenza) ed essere arrivati quasi a ridosso del "mucchio selvaggio" può essere incoraggiante per la Renault. Anche la
McLaren è parsa più in forma del solito in varie fasi di gara, ma alla fine non ha raccolto granché, fra l'incidente di Alonso e una tattica di gomme un po' strana per
Jenson Button.
Infine, menzione d'onore per
Pascal Wehrlein che ha avuto un inizio di gara brillantissimo, risalendo addirittura in tredicesima posizione (quando in gara erano ancora in 21), dimostrando che la prestazione in qualifica era stata solo un piccolo infortunio. Poi i
limiti della macchina non hanno permesso di fare più del 16° posto finale (che è anche l'ultimo arrivato) ma i meriti si sono visti.
Maurizio Voltini