In un quadro normale, in una gara di testa, in fuga, entrambi sarebbero andati su due stop. Ma il muretto
Mercedes ha dovuto
raddrizzare il Gran Premio d’Australia di Hamilton prima e dare la
lettura vincente poco dopo per Rosberg, variandone le strategie. Eppure, per Nico c’è stato anche il rischio di non poter concludere sotto la bandiera, causa temperature delle pinze dei freni troppo alte, conseguenti a un detrito raccolto in pista che ha ostruito il raffreddamento dell’impianto. Non esattamente uno scenario ideale su un tracciato come l’Albert Park, che mette a dura prova proprio i freni.
«Gestire le temperature e le gomme è stata una grande sfida e a un certo punto abbiamo quasi pensato di ritirare la macchina di Nico per il surriscaldamento di una pinza. Per fortuna non è stato necessario e ha preceduto Lewis, portando a casa una doppietta sofferta», spiega
Toto Wolff. C’è però da lavorare in
Mercedes, non certo sulla velocità pura della macchina, stratosferica in qualifica nelle mani di
Hamilton, fortissima con le gomme medie in gara, quando ha girato su tempi costanti e
assolutamente competitivi se messi a confronto con le gomme morbide.
Dovranno capire cosa non ha funzionato in partenza, perché se Rosberg aveva l’attenuante di trovarsi sul lato sporco della pista, Hamilton non ha trovato lo spunto appena si sono spenti i semafori. «Dobbiamo mettere ordine sulle partenze adesso e continuare sullo slancio in Bahrain», le parole del team principal, che al tempo stesso ha lodato le scelte del muretto, perfette.
«Dopo il via a rilento e il contatto alla prima curva, siamo stati costretti a entrare in una visione di recupero. Il piano era di mettere Nico su due soste e Lewis su una, prima che uscisse la bandiera rossa. Abbiamo fatto i nostri calcoli e optato per un set di gomme medie fino all’arrivo, con i piloti chiamati a girare sul filo del rasoio nell’equilibrio tra prestazioni e durata».
La strategia ha tenuto banco a Melbourne e Paddy Lowe, direttore tecnico Mercedes, aggiunge: «Ci aspettavamo che altri facessero la stessa scelta, montare le gomme medie dopo la bandiera rossa, il che avrebbe reso la vittoria una pretesa troppo elevata. Ovviamente, possiamo guardare indietro adesso ed essere contenti, ma è stata una decisione molto stressante da prendere!»
Fabiano Polimeni