L'aspra discussione nel dopogara fra
Sebastian Vettel e Daniil Kvyat fa ripensare ai tempi delle polemiche
Senna-Prost o dell'aspro confronto
Senna-Schumacher nel 1993.
I fatti sono chiari: alla prima curva
Vettel, sorpreso da Kvyat che si infila al suo interno,
allarga e travolge Raikkonen davanti a lui all'esterno e lo fa girare danneggiando la sua stessa auto. Ma il casino è scoppiato nel retropodio, quando Vettel e Kvyat appena toltisi il casco, mentre si asciugavano il sudore prima di salire sul podio,
hanno cominciato a polemizzare.
È stato
Kvyat ad innescare la miccia col suo sorriso un po' strafottente dicendo a Vettel:
”Ma che è successo alla prima curva?”. E il tedesco è esploso:
“E me lo chiedi? Mi sei venuto dentro come un razzo, sei entrato troppo forte, se non mi spostavo mi prendevi in pieno!”.
Kvyat, un po' sorpreso dalla
reazione di Vettel, ha replicato:
“Si, ma io sto gareggiando”. Mentre
Vettel lo incalzava:
“C'erano macchine ovunque, dovevi stare più attento!”.
E
Kvyat in risposta:
“Da dov'ero io, vedevo solo la mia e la tua, mica le altre”. Una discussione che Kvyat ha cercato di spegnere maldestramente alla fine dicendo:
“Mai dai che importa adesso? Tanto siamo tutti e due sul podio no?”. Frase che
ha infastidito ancora di più Vettel.
La polemica è continuata sul podio e anche dopo, nella conferenza, con
Vettel che ha detto:
“Kvyat è entrato al mio interno con tanta velocità e io ho cercato di sterzare a sinistra, ma ero stretto a sandwich tra Kimi a sinistra e Kvyat a destra e non ho potuto evitare di toccare Kimi”. Col
russo che ha replicato:
“Io ho visto uno spazio e ho cercato di prenderlo; è stata una manovra rischiosa ma se vuoi il podio devi fare così. E continuerò a farlo”.
Alberto Sabbatini