Wolff: pazzo chi pensa danneggeremmo Hamilton

Wolff: pazzo chi pensa danneggeremmo Hamilton
Replica alle critiche apparse sui social network alla Mercedes. Due problemi tecnici hanno rallentato la corsa di Rosberg e Hamilton

02.05.2016 ( Aggiornata il 02.05.2016 12:35 )

Più si fa serrata la lotta, maggiori sono i rischi che il continuo innalzamento dell’asticella delle prestazioni si porta dietro. I problemi di affidabilità sofferti in Mercedes nelle ultime gare sono un campanello d’allarme da non trascurare e andrà indagato il motivo che ha portato alla riproposizione dei guai sofferti da Hamilton in Cina a Sochi. Su un punto, Toto Wolff, vuol essere chiaro, liberando il campo da ogni illazione, subito: fantasie da complottisti quelle che immaginano una manovra deliberata di Mercedes per favorire Rosberg. «E’ difficile prendere sul serio persone che stanno sul divano con il computer davanti, a inviare insulti», dice in merito alle polemiche da social network scatenate dopo l’ennesimo problema sofferto in gara da Hamilton. «Ti chiedi cosa passi per la testa della gente, è chiaro che non l’abbiamo fatto di proposito. Voglio ignorare un manipolo di pazzi che crede danneggeremmo un nostro pilota, due volte iridato», aggiunge. Difficoltà tecniche che – in misura variabile – hanno bersagliato tanto Hamilton quanto Rosberg a Sochi. Certo, le rotture nel Gran Premio di Cina e in quello di Russia al sabato pesano non poco nell’economia del campionato di Lewis, che avrebbe condotto tutt’altra gara in entrambi i casi se non fosse stato costretto a partire dal fondo della griglia e dalla decima posizione a Sochi. «La gara è stato tutto fuorché una passeggiata. Portare due macchine al traguardo è stato stressante e, a un certo punto, pensavamo che nessuna delle due ce l’avrebbe fatta. Nico non ha sbagliato un passo e nel momento in cui abbiamo dovuto affrontare un problema al MGU-K nella fase centrale di gara, è stato in grado di fare tutto il necessario per tenerlo sotto controllo e portare la macchina all’arrivo» Una perdita d’acqua ha portato all’abbassamento della pressione nell’impianto di raffreddamento sulla macchina di Hamilton, che con pista libera si era lanciato all’inseguimento di Rosberg, fino a ridurre il divario a 7”1 al giro 36, complici i doppiaggi: in 18 giri, quelli finali, ha rimediato 18” e chiuso a 25” da Rosberg. Emerso il problema ha dovuto tirare i remi in barca. «Ha guidato brillantemente ed era alla carica quando abbiamo visto una perdita d’acqua e conseguente perdita di pressione. L’unica cosa possibile da fare era chiedergli di alzare il piede. La situazione si è stabilizzata ma gli è costata l’occasione di andare a caccia di Nico», spiega Wolff. Ancor più grave è il quadro tracciato da Paddy Lowe, a disegnare uno scenario terminale sulla perdita d’acqua, «siamo rimasti per 20 giri con le dita incrociate». Per la Mercedes vale quello già detto da Maurizio Arrivabene sulle rotture sofferte in casa Ferrari: bisogna rischiare per agguantare i migliori. E, poiché non stanno a guardare nel box delle Frecce d’argento, il desiderio di conservare il vantaggio sugli inseguitori intatto porta a esporsi allo stesso modo a cedimenti. «E’ uno sport sulla meccanica e sono cose che capitano – ha ribadito Wolff –. Stiamo spingendo al limite sul telaio e sul motore per avere una macchina competitiva ed è per questo che vinciamo, a furia di spingere il limite sempre oltre, poi lo trovi»

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