L'avvicendamento fra Verstappen e Kvyat è stato l'argomento baricentrale nella conferenza stampa dei piloti al giovedì
Quale sarebbe stato il discorso principale durante la conferenza stampa dei piloti a Barcellona, era parso subito chiaro nel vedere come la prima fila dei seggi fosse occupata dagli alfieri Red Bull e addirittura Lewis Hamilton e Fernando Alonso relegati in seconda fila con Kevin Magnussen. Infatti la maggioranza delle domande sono state per Max Verstappen e Daniil Kvyat sulla loro "alternanza", oltre che di riflesso a Carlos Sainz.
Il primo ad essere interrogato in merito è il russo tornato alla Toro Rosso: «Direi che sia stata una decisione abbastanza sorprendente, anzi uno choc. Come l'ho saputo? Mi ha telefonato a casa Marko, stavo guardando la TV (poi specificherà che stava guardando Trono di Spade, ndr) e siamo stati al telefono per una ventina di minuti, poi sono tornato a letto a pensarci su e a finire di guardare la TV. Ho chiesto altre spiegazioni e mi sono stati dati dei dettagli interessanti, ma li terrò per me. Sulle motivazioni dovete fare la domanda a chi ha preso questa decisione, può dare una risposta migliore. La pressione di Ricciardo? Sono da 7 anni nella famiglia Red Bull e non credo che la pressione sia una spiegazione».
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Sulla questione vengono coinvolti anche Alonso e Hamilton, che però inizialmente fanno in po' gli gnorri, mettendo in piedi un siparietto in cui si guardano a vicenda con lo spagnolo a chiedere: «Perché, hanno cambiato piloti? Tu lo sapevi?», e l'inglese a rispondere: «Non ne avevo idea…». Dopo una risata generale, Fernando prosegue: «È una decisione che spetta a loro, mi sorprende però che sia stata presa alla quarta gara della stagione. È il loro modo di operare, ma in passato hanno sempre fatto un ottimo lavoro nello scoprire e lanciare nuovi talenti». «Non mi piace molto questa cosa di spostare da un team all'altro - dice invece Lewis - ma credo che in fin dei conti sia una buona opportunità per entrambi. Forse sembra una sfortuna per Daniil, la finora la Toro Rosso ha fatto un ottimo lavoro con i suoi piloti».
Commentando anche la voce che Verstappen non avrebbe dormito per tre notti dopo aver saputo dello "scambio", Hamilton aggiunge: «Di certo alla prima gara con un nuovo team c'è sempre un po' di nervosismo, come del resto anche a ogni inizio stagione quando devi iniziare con una macchina nuova». E Alonso: «Non credo di aver mai provato un tale tipo di stress. Ci sono state gare importanti anche per me, ma quando sali in macchina sai che devi essere all'altezza della situazione. Comunque ci siamo stati un po' tutti in situazioni del genere».
Infine anche Sainz viene interrogato in merito, e in modo persino più rude dato che gli viene chiesto perché sia stato promosso Verstappen e non lui, nonostante le prestazioni simili. «Non sono qui per valutare le prestazioni degli altri piloti - risponde Carlos - è una cosa che spetta ai capi. Evidentemente non era il mio momento, ma dobbiamo apprezzare che siano date queste opportunità ai giovani talenti. Se continuerò a dimostrare la velocità che ho dimostrato finora, ma con risultati finali migliori, credo che arriverà anche la mia occasione».
Fra le motivazioni si è parlato anche di un "rapporto difficile" all'interno della Toro Rosso: «Credo che il rapporto personale fra me e Max non fosse un grosso problema - risponde Sainz junior - perché abbiamo sempre avuto rispetto fra noi e l'abbiamo dimostrato in tante situazioni. In pista siamo quasi sempre stati vicini e ci sono state grosse battaglie, ma restava tutto in pista, fuori siamo sempre stati a nostro agio con il team». Insomma, più si va avanti e più certe motivazioni sembrano semplici scuse per un avvicendamento che si è cercato di anticipare il più possibile.
Ma una frase significativa al riguardo di Verstappen e Kvyat è quella finale di Alonso: «La cosa importante per entrambi i piloti è che essendo molto giovani hanno la possibilità di correre ancora per molti anni, perché hanno entrambi molto talento e potenziale da dimostrare, per cui auguro il miglior futuro a entrambi».
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