In conferenza stampa i driver parlano delle aumentate possibilità di ben figurare a Barcellona
La tradizionale conferenza stampa del giovedì con i piloti non è stata monopolizzata (per fortuna, ci viene da dire) al 100% dalla questione Verstappen-Kvyat, e si è chiesto anche qualcosa di diverso ai presenti. Così, per esempio, Fernando Alonso ha commentato la situazione in McLaren: «Credo proprio che la macchina stia migliorando, siamo sempre più competitivi, per cui mi aspetto che i prossimo Gran Premi a partire da questo in Spagna saranno molto buoni, o almeno meglio rispetto a Cina e Russia. Speriamo di continuare con questo stesso slancio che abbiamo acquisito nelle ultime gare. Abbiamo degli aggiornamenti dal punto di vista aerodinamico: vedremo nel corso del weekend come funzioneranno, ma siamo sicuramente più ottimisti rispetto a un mese fa».
A Lewis Hamilton viene fatto presente che in questa stagione non è ancora riuscito a chiudere in testa il primo giro di gara… «Speriamo che qui cambi», è la risposta. E per la Ferrari? «Credo che siano riusciti a migliorare la loro macchina, e che anche in questa occasione porteranno degli aggiornamenti. Vogliono vincere, hanno fame di risultati, ma anche noi… Dobbiamo mantenere la concentrazione e continuare su questa strada».
A fianco dei due campioni del mondo, in seconda fila, c'è anche Kevin Magnussen reduce dal buon risultato in terra russa, che lui commenta così: «Ci ha reso più felici avere finalmente qualche punto, ma sappiamo anche che abbiamo avuto un po' di fortuna. Non è realmente questo il nostro livello, non possiamo autoconvincerci che sia così. Nelle qualifiche siamo deboli, gli altri hanno qualcosa di più, ma non è l'unico settore da migliorare e stiamo lavorando su varie aree. La macchina non è stata sviluppata molto l'anno scorso, e quindi stiamo lavorando sodo per recuperare. L'ultima gara ha dimostrato che è possibile ottenere punti, ma anche che dobbiamo sfruttare tutte le occasioni, per farlo».
Sul suo avvio di stagione, Carlos Sainz ha riferito: «Sicuramente è stato un inizio complicato: abbiamo passo e velocità, ma per un motivo o per l'altro non sono riuscito a ottenere risultati alla stessa altezza. I cambiamenti nel team? Ci sono stati, ma non posso analizzarli troppo. Da parte mia devo solo avere fiducia che facciano il meglio per il team. Qui vedremo già dei componenti nuovi e credo che miglioreremo. Quindi sono convinto che con Daniil potremo lottare per il quinto posto in campionato».
Dalla platea viene chiesto se i presenti ritengono che il maggior carico aerodinamico previsto nel 2017, per via delle nuove regole tecniche, potrebbe rendere la guida più pesante sul piano fisico, rendendo necessaria una maggior preparazione. Il primo a rispondere è Magnussen: «Non ho ancora parlato di questo con il mio preparatore fisico, ma non credo cambierà molto. Solo le macchine saranno un po' più veloci, e vedremo cosa succederà dal punto di vista dei sorpassi». «Non credo che la situazione cambierà troppo - conferma Alonso - sarà un po' più faticoso, ma non certo da paragonare al passato quando eravamo più veloci di 8 secondi al giro e a fine gara non riuscivamo quasi a salire sul podio». Nemmeno Hamilton si distacca da questa linea: «Sono d'accordo con gli altri, forse ci sarà un po' più di impegno fisico, ma non dovrebbe esserci davvero una grande differenza».
Successivamente a una domanda per Kvyat se sentisse la pressione di Ricciardo, a Hamilton viene chiesto se per lui vi sia nei confronti di Rosberg che guida il campionato a punteggio pieno. «La situazione è quella che è, con Nico davanti, e da parte mia non devo far altro che lavorare al meglio d'ora in avanti. La montagna da scalare è ripida, ma io adoro queste sfide», risponde Lewis. Al quale poi si chiede qualcosa sulla questione dei meccanici scambiati fra lui e Rosberg: «Quanto successo finora non dipende dai meccanici, che hanno fatto un lavoro fantastico. Credo al 100 per cento nel team e in questi ragazzi, per i quali ho grandissimo rispetto (e loro per me): chiedo solo di avere più fortuna e di non avere più guasti. Dobbiamo voltar pagina e vedremo i risultati del loro lavoro».
Quando il discorso va non solo su Verstappen e Kvyat, ma più in generale sui piloti giovani, viene anche chiesto se per dabuttare sia meglio farlo in un team piccolo oppure grande. Ricordando che comunque quando arrivò in Formula Uno aveva più anni dei debuttanti più recenti, Hamilton risponde: «Quello che è importante è non tarpare le ali ai giovani. Alcuni hanno bisogno di più tempo, di imparare dai propri errori… Io stesso il primo giorno in macchina ho fatto un incidente… In questo caso abbiamo due piloti entrambi fantastici, e spero che questa decisione non vada a danneggiare le loro carriere, mettendo troppa pressione».
Dopo essersi detto d'accordo, Alonso aggiunge: «È difficile stabilire, non c'è una formula matematica per dire quale sia il modo più giusto. Bisogna cercare di trarre beneficio da entrambi gli scenari. In un team minore puoi imparare con uno stresso più basso, ma in uno di vertice puoi dimostrare subito il tuo talento».
Infine si chiede se, alla luce dei test invernali effettuati soprattutto con gomme a mescola media, ci si aspetti un impiego più deciso di quelle dure. Nuovamente è Magnussen a rispondere per primo: «Non so, vedremo: non credo che quella dura sia la mescola più probabile, ma vedremo meglio in occasione della seconda sessione di prove libere». «Ne dubito - è categorico Hamilton - non è la gomma migliore». «Quello arancio è un bel colore - dice invece Verstappen - magari un giro ce lo faremo…».
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