Analisi Silverstone: nessun dubbio su Hamilton, ma tanti sulle norme

Analisi Silverstone: nessun dubbio su Hamilton, ma tanti sulle norme© sutton-images.com

Lewis domina, mentre tante altre situazioni vanno analizzate col regolamento in mano e ancora non basta

Maurizio Voltini

10.07.2016 18:58

Partiamo da una delle poche certezze di questo GP inglese: il dominio di Lewis Hamilton, che vincendo ha eroso 7 punti a Nico Rosberg (ma potrebbero essere anche di più). In realtà anche stavolta bisogna chiudere entrambi gli occhi su un paio di situazioni, come quando l'inglese ha quasi tamponato la safety car del via e quando è finito largo alla curva 1 Abbey, ma resta il fatto che a parte Bernd Maylander non l'ha impensierito nessuno.

Poi appena passiamo ad analizzare le gare di tutti gli altri, sembra che dobbiamo farlo solo col regolamento alla mano. Rosberg è 2° ma su di lui pende l'investigazione per l'aiuto illecito che potrebbe aver ricevuto via radio quando il cambio ha cominciato a dargli problemi. Ci piacerebbe (molto) di più parlare solo del bel duello avuto in pista con Max Verstappen, abilissimo a sfruttare una sbandata di Rosberg a Becketts. Ma anche in questo senso non possiamo evitare di segnalare come poi, nel difendersi dal recupero del tedesco, l'olandese abbia variato la traiettoria "mezza volta in più del consentito" in un paio di occasioni. Poi Rosberg è stato bravo a passare all'esterno di Stowe, manovra "dispersa" sotto la massa di complimenti (meritati) a Max e alle questioni regolamentari.

Nemmeno la "noiosa" gara di Daniel Ricciardo (l'ha definita lui stesso così) può essere analizzata "a prescindere". Infatti a rovinare le sue possibilità in gara, dopo essere stato fra i primi a sostare per il primo cambio gomme, è stata la virtual safety car conseguente all'uscita di pista di Pascal Wehrlein (che sembra avere una faida personale con l'aquaplaning) che ha favorito i primi tre: Hamilton, Rosberg e Verstappen non avevano ancora sostato, e approfittandone in quell'occasione hanno guadagnato un margine determinante. Sarebbe stata meglio la safety car "normale"? Avrebbe agito all'opposto, rimischiando tutto il gruppo, ma non crediamo che sia giusto combattere una situazione antisportiva con un'altra situazione antisportiva, pur se di segno opposto.

Di questa VSC ha fatto le spese pure Kimi Raikkonen, che è dunque passato di botto dalla possibilità di un risultato brillante, che per di più una volta tanto avrebbe gratificato la Ferrari dal punto di vista strategico, ad una gara difficile. Rendiamogli atto che il 5° posto finale non sarà certo stratosferico in assoluto, ma è l'epilogo di una gara in cui è risalito molto attardato riuscendo a superare un osso duro come Sergio Perez.

Ancor peggio peraltro è andata a Sebastian Vettel, che a quanto già scritto per Kimi può aggiungere (molto) di più. A partire dalla posizione di partenza peggiore (11°) grazie alla quale si è trovato ancor più in mezzo al traffico, e senza nemmeno aver potuto sfruttare la pista bagnata per recuperare, visto l'uso improprio della safety car da parte della direzione di gara (peraltro non è una novità, quindi non ci soffermeremo su questo). Oltretutto per Seb aver cercato di ottenere "il miracolo" da una macchina in evidente crisi di stabilità, l'ha portato pure ad un paio di errori di troppo, compreso quello su Felipe Massa. Già lottare con una Williams anch'essa in crisi sui velocissimi curvoni di Silverstone è emblematico, e per fortuna che alla fine Vettel è riuscito a portare a 6 secondi il suo vantaggio su Daniil Kvyat, così che la penalizzazione di 5 secondi è stata ininfluente, sennò avrebbe pure dimezzato il punteggio finale. Constatazione puramente matematica: sappiamo benissimo che per i tifosi Ferrari già la sola idea di lottare per il 9° posto anziché 10° sia una bestemmia.

Così come la gara di Ricciardo non è stata esaltante pur portando ad un risultato sensibile (ha superato Vettel in classifica mondiale) qualcosa di simile vale per chi segue. Non va sottovalutato il risultato anche di squadra ottenuto da Sergio Perez, Nico Hulkenberg, Carlos Sainz e il già citato Kvyat, giunti a seguire tutti a punti, con gare poco seguite dai "riflettori" ma ugualmente consistenti. "Privilegio" che non è stato concesso in questa gara alle Williams, alle McLaren, alle Haas e così via. Vedremo se e come la situazione cambierà nella prossima gara all'Hungaroring.


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