Diverse le voci contrarie all'introduzione del dispositivo, tra cui quella di Ecclestone. Si discute anche di regolamentazione dello sport
Si discuterà anzitutto il futuro dell'Halo, nella riunione odierna dello Strategy Group a Ginevra, dove si ritroveranno la FIA, la FOM e le sei scuderie che fanno parte dell'organo, primo gradino del processo decisionale che si conclude con la delibera del Consiglio mondiale del motorsport. Le perplessità sull'efficacia e il funzionamento complessivo delle protezioni per la testa sono notevoli, pur essendo riuscita la Federazione a convincere della bontà dell'Halo anche gli scettici della prima ora come Lewis Hamilton, dopo una riunione in Ungheria, nel corso della quale sono stati mostrati dei filmati degli incidenti drammatici nei quali le protezioni per il casco avrebbero potuto salvare la vita dei piloti coinvolti.
L'unica strada perché si arrivi a un'introduzione nel 2017, viste le voci espresse da chi siede nello Strategy Group, passa per l'imposizione da parte della FIA sulla base di chiare ragioni di sicurezza. Resta da capire se Jean Todt vorrà seguire tale linea o uniformarsi alla volontà delle squadre. Tanto all'interno dello Strategy Group che del successivo passaggio in Commissione F1 - dove tutte le scuderie hanno voce in capitolo - è necessaria l'unanimità dei voti perché passi il provvedimento. Unanimità che manca, considerate le voci contrarie espresse da Red Bull e Ecclestone, senza contare, quella della Force India e lo scetticismo di McLaren e Williams.
I punti di criticità sul funzionamento delle protezioni restano in particolare intorno alla rapidità d'estrazione del pilota in caso d'incidente - con delle lunghe prove effettuate in Austria -, così come le conseguenze in caso di capottamento della monoposto, nonché uno spiraglio di vulnerabilità in situazioni come quella che portò all'infortunio di Felipe Massa: contro piccoli oggetti, l'Halo potrebbe non essere la scelta in grado di assicurare una sicurezza assoluta.
«Non ne abbiamo bisogno, poiché non farà nulla di buono, non salverà nessuno e potrebbe anche essere peggiore se una macchina si ribalta con l'Halo. Può provocare più danni di quanti non ne eviti, la maggior parte dei piloti non lo vuole, è un affare nostro e alla fine saranno le squadre a decidere», le parole di Bernie Ecclestone che tracciano un chiaro quadro a ridosso della decisione.
Di parere diverso è Jenson Button, nello specifico su quella che dev'essere la responsabilità della decisione. Non è un tema da lasciare al volere delle scuderie, «se la FIA decide che l'assenza dell'Halo è un problema per la sicurezza, allora dovremmo averlo. Non dovrebbe essere un tema affidato alle squadre, è legato alla sicurezza ed è così che dev'essere».
Nella riunione odierna, Halo a parte, si attende anche una discussione sulla iper-regolamentazione dello sport e la richiesta di chiarezza sollevata da più parti e in relazione a diversi episodi recenti. Quell'eccesso di norme richiamato dalla stessa Mercedes nel comunicato con il quale annunciava di non procedere con il ricorso contro la penalizzazione inflitta a Nico Rosberg a Silverstone, per il team radio proibito.
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