Formula 1 Monza, Raikkonen: "Pista unica"

Formula 1 Monza, Raikkonen: "Pista unica"

Si prepara al GP d'Italia reduce dalle ottime sensazioni date in Belgio. Le difficoltà di mettere insieme un giro perfetto

Fabiano Polimeni

30.08.2016 15:07

Dopo La Source, c’è un altro imbuto da tenere d’occhio, domenica prossima: la prima variante. A Monza la Ferrari si presenta supportata dalle prestazioni espresse a Spa, non capitalizzate per l’episodio in partenza, che ha affossato ogni speranza di far bene. Potrebbe esordire anche l’ultima specifica di power unit evoluta, ricorrendo ai 3 gettoni residui, per guadagnare un plus di cavalli ed efficienza che torneranno utili nella partita con la Red Bull per la seconda posizione nel mondiale Costruttori.

Monza dirà se esiste un vantaggio su una pista essenzialmente da motore rispetto alla scuderia inglese. La sensazione è che ci sia un margine, mentre Daniel Ricciardo, relativamente al divario tra power unit, ha posto il Renault sullo stesso piano dalla power unit Ferrari 2016. Non conta solo la prestazione del propulsore, ma anche l’agilità nell’affrontare le varianti, l’efficacia in staccata e in trazione. E’ Kimi Raikkonen a mettere a fuoco le difficoltà di un giro perfetto a Monza: «Sui cordoli alcune macchine si comportano meglio di altre, però sono stati cambiati e non si possono aggredire come prima, forse ora è un po’ più semplice, si deve rallentare di più. Non ci sono molte curve, 4 o 5, più le varianti, ed è difficile mettere insieme il giro».

La minima sbavatura si porta dietro a lungo, cruciale ritagliarsi un giro pulito. Con un primato velocistico che, dati alla mano, potrebbe non essere più un’esclusiva monzese, visto l’ingresso in calendario di Baku, Kimi fa una chiara differenziazione in termini di “prestigio”: «Monza è un bel posto dove andare, un circuito tradizionale con molta storia. E’ completamente diverso da tutte le altre piste, ce ne sono alcune anche più veloci ma che non hanno nulla a che vedere con Monza».

E’ in un ottimo stato di forma il finlandese, ribadito a Spa. L’augurio è che possa concretizzare al meglio questa fase e riagguantare il podio per la scuderia: «E’ il nostro Gran Premio di casa e questo lo rende ancora più impegnativo, ci sono moltissimi tifosi. L’anno scorso sono andato bene in qualifica, ma non molto a inizio gara. Comunque penso che nonostante tutto il risultato sia stato buono (chiuse quinto; ndr). Vorrei vincere e quest’anno spero di far meglio».

Il week end sarà denso di appuntamenti per piloti e squadra. Si partirà giovedì con l’incontro a Milano con i tifosi, in piazza Gae Aulenti, alle 18:30, poi gli eventi con sponsor e fornitori: «Il calore del pubblico è davvero impressionante. Storicamente è una pista in cui a eventi e impegni tecnici si aggiungono molte occasioni di incontro e di scambio di informazioni, per questo motivo richiede una logistica particolare ed un grande supporto da parte degli enti di staff», sottolinea Diego Ioverno, Race Team Manager.

Restando sui temi tecnici, il vantaggio logistico consente di introdurre novità dell’ultim’ora: «E’ la pista più vicina alla nostra fabbrica e ci dà la possibilità di portare sviluppi dell’ultimo momento.  

Il circuito è unico nel panorama del mondiale. E’ la pista su cui si raggiungono velocità di punta tra le più alte, ma è anche fondamentale la trazione, in uscita dalle varianti; alcune curve ad alta velocità richiedono un carico aerodinamico adatto. La Parabolica è fondamentale per entrare sul rettilineo vicini alla macchina che precede, per rendere più semplice il sorpasso. E’ un tracciato particolarmente stressante per la Power Unit e per i freni. In queste due aree si cercherà di fare la differenza».

La novità sul versante delle gomme è rappresentata dalla disponibilità delle gomme supersoft, riuscire a conservare l'opzione di una singola sosta sarà però cruciale: i 417 metri di pit-lane sono molto penalizzanti, considerate le velocità che si fanno sul dritto: «E’ una pista sulla quale si perde molto tempo facendo il pit, quindi in passato le strategie con una singola sosta sono state spesso quelle vincenti»

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