Marko: "Nel 2017 Red Bull sarà l'anti Mercedes"

Marko: "Nel 2017 Red Bull sarà l'anti Mercedes"

Il manager Red Bull lancia la sfida per il mondiale e avverte: ci mancheranno 15 cavalli appena il prossimo anno. Verstappen difeso a spada tratta: "Piloti pronti al ritiro si lamentano di tutto"

09.09.2016 09:40

Lancia la sfida a Mercedes per il titolo, difende a spada tratta Max Verstappen, guarda a un futuro per la Toro Rosso da costruire il più vicino possibile alla Red Bull sul fronte tecnico e tiene sulla graticola Daniil Kvyat. Quando parla Helmut Marko è in grado di regalare sempre spunti di discussione, spesso polemici. Gli affondi contro il partner motorista lo scorso anno sono impossibili da dimenticare, quella Renault con cui oggi va d'amore e d'accordo, tanto da legarsi per il futuro al marchio francese e riportare anche la Toro Rosso nell'orbita dei team motorizzati dalla Régie. 

Singapore, prossima tappa del mondiale, può ritenersi pista ideale per la RB12. L'anno scorso furono molto competitivi in una stagione di per sé disastrosa. Oggi, Ricciardo e Verstappen possono puntare alla vittoria. Come un cacciatore di tappe in un grande giro ciclistico la Red Bull 2016, già pronta con un "programma di allenamento" che la riporti in lotta per il campionato tra un anno. Non ha dubbi Marko: «Pensiamo di essere pronti il prossimo anno. Abbiamo sempre fatto bene quando c'è stato un cambio regolamentare che non si concentrasse solo sul motore. E il lavoro sul nostro propulsore si sta sviluppando nella giusta direzione, nel 2017 dovremmo essere entro i 15 cavalli di differenza dalla Mercedes, un divario che potremo compensare».

Vorrebbe dire recuperare circa 35 cavalli rispetto a dove si trova oggi la power unit Renault, considerata 50 cavalli dietro il progetto della casa di Stoccarda. «Il nostro obiettivo è sfidare la Mercedes il prossimo anno», ribadisce Marko. La nuova veste aerodinamica prevista dal regolamento 2017 - ali riposizionate e dalle dimensioni diverse, diversa conformazione del fondo, maggior libertà nell'area dietro le ruote anteriori, diffusore più efficace - è la chance da cogliere a Milton Keynes, dove i primi riscontri dati dal progetto RB13 sono positivi: «Stiamo rispettando il programma, i numeri che hanno gli ingegneri sembrano molto promettenti, ovviamente sarà la pista a dare la risposta finale. Essendo il nostro obiettivo chiaro quello di sconfiggere le Mercedes, sarà meglio che i numeri il prossimo anno siano buoni!».

Parla anche di Toro Rosso, Marko. Sta affrontando un momento difficile il team di Faenza, causa power unit 2015 ma anche per uno sviluppo che non ha dato i frutti sperati tra Hockenheim e Monza. Il ritorno alla motorizzazione Renault consentirà di sfruttare le singergie con la Red Bull il prossimo anno, ma soprattutto in una prospettiva più lunga. Si andrà verso un'applicazione del modello Haas? Qualcosa di molto simile: «Cercheremo di avere più punti di contatto possibili, per ragioni di costi e prestazionali. Faremo tutto quel che ci perrmetteranno di fare i regolamenti, forse non pienamente il prossimo anno, ma mi aspetto che nel volgere di due anni la Toro Rosso riesca a lavorare tanto rapidamente quanto la Red Bull Racing».

Toro Rosso significa anche avere un sedile libero da assegnare il prossimo anno. La posizione di Kvyat è instabile, causa prestazioni non all'altezza, così il "naturale" sostituto sarebbe Pierre Gasly, dalla GP2. «Volevamo dare una possibilità di recupero a Kvyat, quando abbiamo cambiato piloti quest'anno, per mettere ordine nella sua testa e tornare alla sua forma precedente. Lo stiamo osservando con attenzione e speriamo che possa dare i risultati attesi.

Al momento non è dove dovrebbe essere, ma si tratta di una situazione che funziona come una calamita: se qualcosa va per il verso sbagliato, capita a lui! Problemi con le gomme, problemi tecnici, qualunque cosa lo accompagna». Su Gasly e la promozione automatica in caso di vittoria di GP2? «Non c'è nessuna regola in tal senso».

Da un giovane all'altro, che ha attirato le critiche di metà paddock dopo gli episodi di Spa Francorchamps. Max Verstappen. «Max è di un calibro differente, ha i tratti del futuro campione del mondo e sta solo facendo quel che serve per arrivarci. Chiaramente sorprende alcuni che questo comporti anche manovre di sorpasso e di difesa, se ci fosse stato qualcosa di gravemente sbagliato i commissari l'avrebbero penalizzato», commenta relativamente agli episodi del Belgio, ma prima ancora non si può dimenticare l'Ungheria. 

Kimi Raikkonen, a Monza, ha sottolineato quale sia il vero problema della vicenda: la disparità di trattamento riservata all'olandese. Le stesse manovre, compiute da un altro pilota, vengono ritenute scorrette e penalizzate, se le fa Max, no. «Di recente ci mancano, forse, forti personalità e in aggiunta ci sono piloti che sono alla loro ultima stagione, per cui si lamentano di Max, della sicurezza, di tutto. Con Max c'è qualcuno davvero giovane e con un'idea forte di ciò che vuole e non si vergogna di provare a ottenerla, o provare ad avere successo. La risposta dei tifosi va a suo vantaggio, direi che globalmente è forse il pilota più popolare della griglia», racconta a F1.com.


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