Come sempre, le prove del venerdì vanno prese con attenzione, specie alla luce dei molti upgrade tecnici visti a Barcellona, che vanno messi a punto
Al termine della prima sessione di prove libere a Barcellona ha destato qualche preoccupazione - in realtà questo è successo solo in chi vuole vedere significati tecnicamente epocali in ogni singolo giro di pista, al di là di tutte le situazioni connesse - il fatto che i distacchi tra Mercedes e Ferrari fossero tornati sull'ordine di 1 secondo al giro. In realtà, come abbiamo spiegato anche nel corso della nostra diretta, non si poteva sottovalutare il fatto che le novità tecniche andassero sistemate e "bilanciate" oppure, più specificamente per Ferrari, che da un lato Kimi Raikkonen avesse fatto un errore nel giro che stava risultando più veloce, dall'altro lato che il "lavoro" di Sebastian Vettel fosse stato ostacolato dal problema alla trasmissione (e fortunatamente non era il cambio, bensì un giunto sul mozzo).
Infatti al pomeriggio la situazione è tornata su parametri più normali, con i ferraristi sempre dietro, sì, ma a soli 3 e 4 decimi. Gap che va peraltro anch'esso "valutato" opportunamente: infatti Seb e Kimi sono stati i primi a montare le gomme soft per la simulazione di qualifica, quindi con pista ancora non molto favorevole. Dunque il distacco "reale" è ancora inferiore, diciamo sui valori già visti nelle gare pre-Sochi, dove la Ferrari non è certo stata poco competitiva (anzi!). Insomma, evitiamo isterie intempestive, perché la situazione che si sta prospettando è quella nuovamente di un equilibrio in cui conterà assettare bene la monoposto per i 66 giri di gara, nonché azzeccare le strategie e avere buona reattività alle varie situazioni di gara.
In ogni caso, resta davanti la Mercedes, per di più con un Lewis Hamilton che non ricorda certo quello visto in Russia. Forse pungolato dai recenti positivi riscontri di Valtteri Bottas, l'inglese ha fatto anche oggi la sua solita sfilza di errori "da esperimento", quelli cioè che non sono fini a sé stessi, bensì servono per avvicinarsi al limite "da entrambi i lati" e sono quindi finalizzati ad essere il più veloce possibile una volta che si "confeziona" a dovere il giro completo. Cosa che stavolta Lewis fa - al contrario di Sochi - mettendosi al vertice in entrambe le sessioni. Peraltro con Valtteri che segue "staccato" (si fa per dire) di 29 e 90 millesimi: se questo è un "gregario" di comodo come si voleva farlo passare…
Come per la Ferrari, i distacchi dalla Mercedes si sono assottigliati anche per la Red Bull. In una giornata in cui la lente d'ingrandimento è stata puntata (giustamente) sui vari aggiornamenti tecnici che le squadre hanno portato come da tradizione al primo appuntamento europeo, diremmo tuttavia che Max Verstappen e Daniel Ricciardo stiano beneficiando soprattutto del fatto che, per quanto lentamente (ma con una certa costanza), la squadra di Milton Keynes sta recuperando il tempo perso a inizio anno (sia nei primi GP che nei test invernali) in termini di giri percorsi e quindi di sviluppo e verifica per le RB13.
Alle spalle dei "soliti tre" team troviamo stavolta una ottima Renault: un vero risultato di squadra, dato che oltre a Nico Hulkenberg 7° abbiamo subito dietro Jolyon Palmer. Quando non ha problemi e non è costretto a forzare per recuperare, il britannico riesce a non sfigurare più del dovuto rispetto al ben più esperto e (giustamente) valutato tedesco. La Williams si accoda con Felipe Massa in attesa che Lance Stroll trovi il ritmo, mentre Carlos Sainz conferma in entrambe le sessioni il 10° tempo: qualche problema tecnico invece per Daniil Kvyat, ma la Toro Rosso fa vedere di essere anche stavolta a cavallo della top ten. Appena fuori nel pomeriggio la Haas con Romain Grosjean, quando sia lui che soprattutto il compagno di squadra Kevin Magnussen (non riuscito a ripetersi nel pomeriggio) avevano svettato "fra gli altri" al mattino. Ma pure loro sembrano in grado di poter lottare per le Q3 domani.
Buon riscontro in entrambe le sessioni, quindi non casuale, sia per Esteban Ocon che per Stoffel Vandoorne. Il francese ha addirittura preceduto il team-mate Sergio Perez al pomeriggio, segnando il 12° tempo, vale a dire la stessa posizione del mattino quando però Perez gli era appena davanti. Il belga invece ha potuto girare con una minimo di tranquillità e questo è stato sfruttato proficuamente. Una premessa non superflua, visto che al contrario Fernando Alonso è stato bersagliato dai problemi tecnici fin dal primo (e unico) giro del mattino: ormai parlare degli inconvenienti Honda è diventato stucchevole anche per battute e vignette sarcastiche.
Per quanti seguono con distacchi di oltre 2 secondi - quindi da Magnussen in poi - le noie tecniche sono state determinanti e quindi sarebbe ingeneroso dare valutazioni, se non per Marcus Ericsson che oggi ha sopravanzato per due volte Pascal Wehrlein: se ciò preluderà a una prestazione migliore del solito per lo svedese, lo vedremo nel prosieguo delle prove. Come del resto vale anche per tutti gli altri e per verificare se gli sviluppi portati oggi in pista verranno ulteriormente affinati e bilanciati (o viceversa bocciati) domani. Come sempre sarà la pista a dare il suo verdetto.
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