Alla vigilia della prima giornata di prove del GP di Monaco, l'australiano racconta la sfida della seconda gara di casa: “Ho un conto in sospeso qui ma sento buone vibrazioni"
L’italoaustraliano Daniel Ricciardo vive nel Principato di Monaco dal 2013 e considera il GP di Montecarlo una seconda gara di casa. E quando lo scorso anno venne “fregato” dall’errore del team Red Bull ai box, la mancata vittoria gli bruciò da morire. Tanto che se avesse potuto picchiare qualcuno dei meccanici probabilmente l’avrebbe fatto. Ora ci scherza su ma centrare la prima pole in carriera, per di più a Monaco, per poi dover cedere la vittoria a Hamilton è una cicatrice che lo “smiling killer” si porterà dietro per tutta la carriera.
Il tempo è un’ottima cura per le delusioni e Daniel in conferenza stampa ha sfoderato il consueto sorridente ottimismo “Ho un conto in sospeso qui ma sento buone vibrazioni e il mio livello di fiducia è alto. Abbiamo nuovi componenti per questa gara: penso che già a Barcellona ci sia stato un piccolo miglioramento ma non tanto quanto ci saremmo aspettati. Speriamo che le novità ci consentano di recuperare qualche altro decimo”.
Rispetto alla scorsa stagione le Red Bull sonopiù indietro rispetto a Ferrari e Mercedes: “E’ difficile prevedere se potremo prenderli. Però se azzecchiamo le qualifiche poi possiamo fare una bella gara, sono sicuro che sarà un weekend positivo. È difficile prevedere il tempo sul giro, in alcune piste andiamo 4 o 5 secondi più veloci, in altre solo 1 o 2. Se dovessimo scendere sotto l’1’12 saremmo molto veloci e mi aspetto che sia così”.
Al pari degli altri piloti in griglia anche Ricciardo si troverà all’esordio monegasco con le nuove monoposto. Condividendo la preoccupazione dei colleghi riguardo alla larghezza delle macchine su un tracciato così stretto: “Questa pista è molto stretta e i 20 cm in più di larghezza sono molti in un tracciato di questo tipo”. Lisci alle barriere a parte c’è la questione gomme e la monotona strategia a una sosta che non piace ai piloti: “Bisognerebbe avere una gomma specifica per Montecarlo con una mescola più soft. Una super super super soft che porterebbe a fare più di una sosta”. Ma visti i precedenti meglio non abbondare coi pit-stop...
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