Il pilota Ferrari centra la prima pole dopo nove anni al GP di Monaco ma non si scompone: "Possono succedere tante cose che possono condizionare la gara ma siamo nella posizione giusta"
“Bene ragazzi, grazie”. La fenomenologia del pilota, non dell’uomo, Kimi Raikkonen si riassume in queste scarne, umili parole di ringraziamento rivolte via radio al muretto Ferrari. Iceman, l’uomo di ghiaccio della Formula 1, non si scompone mai. E non cede all’emozione nemmeno dopo aver conquistato la pole al GP di Monaco. Quasi fosse la norma partire dalla prima piazzola dello schieramento e non un’eccezione. L’ultima volta del finlandese era stata al GP di Francia 2008, una vita fa. All’epoca Lance Stroll faceva le elementari. Nessun pilota nella storia del Circus è riuscito a riconquistare la pole dopo un lasso di tempo così lungo.
Ma per Kimi non è sufficiente per liberare in pubblico le proprie emozioni. E appena sceso dalla monoposto ha spiccicato il suo primordiale e sospensivo “Bwoah…” seguito da un circostanziale “Ovviamente è un grande risultato perché fino adesso questo weekend non è stato facile, è difficile andare veloci qui. Ma in qualifica la macchina è andata alla grande, è stato divertente. Domani cercheremo di fare il meglio”.
L’adrenalina, si dirà. Niente affatto. In conferenza stampa il finlandese ha mantenuto la sua usuale e intellegibile maschera di ghiaccio, commentato sobriamente: “Parto dalla posizione migliore ma questo non garantisce nulla. Anche se ovviamente mi prendo volentieri la pole in una delle gare in cui è più importante partire davanti. In alcuni punti abbiamo faticato un po’, è stato complesso far funzionare tutto come volevamo, ma in qualifica è andato tutto per il verso giusto. Abbiamo azzeccato tutti i dettagli nel momento giusto”.
Raikkonen ha chiuso le Q3 con un crono di 1:12.178, precedendo di una manciata di millesimi Vettel e Bottas: “Qui è difficile fare qualcosa di perfetto, riguardando il giro si troveranno punti in cui si poteva andare più veloce, perché si fatica a tenere le gomme in temperatura e si scivola sempre qua e là. Inoltre è difficile azzeccare le giuste traiettorie perché si passa sempre molto vicino alle barriere. Comunque mi sono sentito bene e credo sia stata una qualifica positiva e lineare”.
E anche le previsioni in ottica gara sono coerenti con il Kimi-pensiero: “Possono succedere tante cose che possono condizionare la gara ma siamo nella posizione giusta”. Grazie Kimi, non cambiare mai.
Link copiato