Formula 1 Silverstone, curiosità e storie sul GP di Gran Bretagna

Formula 1 Silverstone, curiosità e storie sul GP di Gran Bretagna© sutton-images.com
A Silverstone la Mercedes vince da quattro anni di seguito, tre successi in sequenza per Hamilton, che può agganciare Prost e Clark in testa alla classifica dei piloti più vincenti nel GP di Gran Bretagna. Il digiuno Ferrari dura dal 2011

Fabiano Polimeni

13.07.2017 12:44

Tra i 260 orari di media di Keke Rosberg nel 1985 e i 237 di Hamilton lo scorso anno passano sette diverse configurazioni di Silverstone, a celebrare 30 edizioni consecutive di Gran Premio di Gran Bretagna quest'anno. Prima, alternanza con Brands Hatch, dal 1964 al 1986 e, volendo scavare ancora nel passato, c'è Aintree - zona Liverpool, dove erano abituati a segire altri cavalli, purosangue a quattro zampe - ad aver dato il cambio. Era il 1950 quando per la prima volta Silverstone ospitò il mondiale di Formula 1 e fu una tripletta Alfa Romeo a suggellare l'esordio: Farina, Fagioli, Parnell. 

Cinque vittorie, record in coabitazione con Alain Prost, per Jim Clark: che fosse Silverstone, Aintree o Brands Hatch, ovunque ha messo il proprio sigillo. Potrebbero diventare tre i piloti detentori del record, Lewis Hamilton, vincendo, eguaglierebbe un altro record di Clark: quattro vittorie consecutive nel Gran Premio di Gran Bretagna, dal 1962 al 1965.

Hamilton ha agganciato il Leone Mansell lo scorso anno, vittorioso a Silverstone nel 1987, in un confronto tutto Williams-Honda, con Piquet, superato in entrata della Stowe.

Un 2017 ricco di anniversari, perché ricorrono i 40 anni del debutto in Formula 1 della Renault. Jabouille al volante della RS01, ventunesimo in qualifica, ritirato in gara. Su quella griglia di partenza si schierò per la prima volta anche un canadese, su McLaren M23: Gilles Villeneuve. 

Era una Silverstone che si sviluppava su 4.700 metri e poco più, Maggotts, Becketts e Chapel disegnavano un bernoccolo tra l'uscita della Copse e l'Hangar Straight. L'evoluzione, da allora, è proseguita con altre sei modifiche, fino alla configurazione del 2011, la più lunga: 5.891 metri che hanno cambiato piega alla curva Abbey, abbandonato l'affascinante passaggio della Bridge e della Priory, incidendo anche sull'ingresso della Brooklands.

Questa Silverstone, sabato, dovrà corrersi più veloce dell'1'29"243, record in prova firmato Hamilton, nel 2016, a 237 km/h di media. Non sarà difficile far meglio, perché il tracciato si presta per esaltare le caratteristiche delle monoposto 2017. 

Ricorrenze a parte, le storie sportive legate al Gran Premio di Gran Bretagna iniziano dal 1951, quando El Cabezon Froilan Gonzales portò per la prima volta una Ferrari alla vittoria nel mondiale: era la 375. Cavallino che trionferà in altre quindici occasioni, che ne faranno la scuderia più titolata nel gran premio di casa delle squadre inglesi. Manca dal 2011 una vittoria Ferrari, allora fu Alonso, oggi Vettel ha carte e macchina in regola per spezzare l'egemonia anglo-tedesca delle ultime stagioni. 

Tra gli episodi da ricordare, l'invasione di pista del 2003, il pastore Horan a predicare sull'Hangar Straight, la vittoria di Schumacher, 1998, prendendo la bandiera a scacchi dalla corsia box, rientrato per scontare uno stop&go. A Silverstone vinse la prima gara il team Williams, nel 1979, con Clay Regazzoni, due anni dopo il debutto in Formula 1 della scuderia di sir Frank. Nel 2002 toccò a Rubens Barrichello - che vincerà l'anno successivo - rimontare dall'ultima posizione in griglia (retrocesso perché rimasto fermo in griglia al via) alla seconda dietro Schumacher.

E un instant-classic è diventato il Gran Premio di Gran Bretagna 2016. In pista Verstappen diede spettacolo, Hamilton dominò la gara, Vettel rimedio 2 punti di penalità sulla Superlicenza per il sorpasso su Massa. Ma si ricorderà l'edizione per il coaching via radio fornito dal muretto Mercedes a Nico Rosberg. Operazione vietata dal regolamento, ma fino ad allora senza una chiara penalità prevista in caso di violazione. I problemi al cambio portarono a un fitto scambio di indicazioni e parametri da modificare per terminare la gara. Secondo sul podio, davanti a Verstappen.

La direzione gara, però, decise di penalizzare Nico di 10" per l'operazione non consentita, aggiungendoli al tempo finale. Chiuderà comunque terzo. Resta il primo e unico caso in cui è stata applicata una sanzione per aver ricevuto un aiuto alla guida. Segna un precedente, non fosse che le direttive successive della federazione allentarono parecchio la morsa sulle indicazioni vietate nei team radio. 


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