Formula 1 Belgio, numeri e storie legati a Spa

Formula 1 Belgio, numeri e storie legati a Spa© sutton-images.com

E' considerata l'Università della Guida e domenica taglierà il traguardo delle 50 edizioni valide per il mondiale. Tanti gli episodi, tra incidenti, record e sorpassi spettacolari

Fabiano Polimeni

23.08.2017 15:21

SPAventosamente bella, affascinante, tecnica. Sette chilometri velocissimi, da 241 orari di media sul giro – record firmato Jarno Trulli, su Toyota, nel 2009, prevedibilmente maturo per essere riscritto -, che meritano appieno il titolo di Università della Guida. Ha laureato grandissimi piloti, tra cui una matricola al primo anno diventato Re. 1991, l’esordio di Michael Schumacher su Jordan, in sostituzione di Bertrand Gachot, arrestato a Londra per aver aggredito un tassista con una bomboletta di spray urticante.

Sei vittorie, nessuno come il pilota tedesco. La prima arriverà un anno più tardi, 1992, al volante della Benetton. L’ultima, su Ferrari, nel 2002. Sul campo, va registrata la vittoria del 1994 davanti a Hill, cancellata dopo la gara dai commissari per l’eccessiva usura del fondo della Benetton.

E un’altra ancora sarebbe arrivata nel 1998, se non avesse incrociato il doppiaggio della McLaren di David Coulthard nella cavalcata epica sotto il diluvio. Rallentamento malizioso dello scozzese, furia incontenibile di Schumi ai box, arrivato con una F300 su tre ruote e dritto nel garage McLaren a cercare il confronto diretto.

Cinquanta edizioni del Gran Premio del Belgio a Spa Francorchamps quest’anno. Si corre dal 1950, con le eccezioni di Nivelles (1972 e 1974) e Zolder (1973, dal ’75 all’82 e nel 1974), altri lidi a ospitare l’evento. Due le edizioni mancate nel recente passato, nel 2003 – problemi legati alle normative sulle sponsorizzazioni legati ai marchi di tabacco – e nel 2006 (rifacimento delle strutture del tracciato). Tra i plurivincitori, Senna è a quota 5 affermazioni, l’unico a eguagliare il primato di Jim Clark: quattro vittorie in sequenza. Dal 1988 al 1991 Ayrton, dal 1962 al 1965 Clark. Un’altra Spa-Francorchamps, quella vissuta dal campione inglese. Quattordici chilometri e 100 metri che cedettero il passo alla configurazione moderna, poco sotto i 7 chilometri, nel 1979.

Non è rimasta invariata da allora. Ritocchi qua e là, senza intaccare l’essenza dell’Università della Guida. Interventi concentrati prevalentemente alla fermata del bus. Chicane reinterpretata con tre diverse versioni rispetto all’originale: 2002, 2004 e 2007.

Spa teatro anche di tanti incidenti spettacolari, l’ultimo all’Eau Rouge in ordine di tempo è il botto di Kevin Magnussen nel 2016. Tornando indietro, al 1993, salta alla mente quello di Zanardi sulla Lotus, nelle prove del venerdì.

A uscire sano e salvo, sebbene con la carriera in Formula 1 conclusa lì, fu anche Luciano Burti, nel 2001, quando conficcò la Prost GP contro le barriere di Blanchimont, a seguito di un contatto in gara con la Jaguar di Eddie Irvine.

Carambola dal conto milionario per i danni e il numero di macchine (13) coinvolte nel 1998, al via, dopo La Source. In quattro non riuscirono a ripartire, secondo start nel quale molti poterono montare sul muletto, tranne Barrichello, Panis, Salo e Rosset. Fuori dai giochi. Stop.

Quell’anno vinse Damon Hill, terzo successo nel Gran Premio del Belgio, primo della storia Jordan e ultimo per l’inglese. Sul podio finirono Ralf Schumacher (doppietta Jordan) e Jean Alesi, per lui anche l’ultima apparizione in carriera tra i primi tre.

Tra i piloti in attività, Kimi Raikkonen è il più titolato, potendo vantare 4 vittorie a Spa, l’ultima maturata nel 2009 con la Ferrari, in una gara serrata con la Force India di Fisichella, scattato dalla pole position. Appena 9 decimi tra i due sotto la bandiera a scacchi, compagni di squadra dal successivo appuntamento di Monza, quando Fisico prese il posto di Luca Badoer, chiamato in Belgio in sostituzione di Felipe Massa dopo l’incidente in Ungheria.

Un anno prima, 2008, Felipe vinse a tavolino una gara pirotecnica negli ultimi 7 giri, complice la pioggia. Raikkonen in testa, Hamilton in rimonta. Fino al confronto diretto a quattro giri dal termine. Alla variante bus stop Hamilton prova il sorpasso su Raikkonen, che sta davanti. Lewis taglia la chicane e torna in pista quasi appaiato alla Ferrari, per sorpassarla poi a La Source. Vincerà la corsa, salirà sul podio – Raikkonen finirà a muro a Blanchimont, causa l’intensificarsi della pioggia – ma i commissari penalizzeranno il pilota inglese con 25” sul tempo finale, per la manovra alla Bus stop. Nuova classifica con Massa davanti a Heidfeld e Hamilton.

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Pioggia e maltempo sono la variabile impazzita che può determinare le sorti del Gran Premio del Belgio. Come nel 1995, che resta la vittoria a Spa con la posizione di partenza più arretrata: Schumacher, sedicesimo. La scelta strategica di restare in pista con le gomme slick, diversamente da Damon Hill su Williams, con gomme da bagnato, si rivelerà quella corretta.

Episodio impresso nella memoria, al pari del sorpasso di Mika Hakkinen nel 2000 su Schumacher. Sul dritto del Kemmel il ferrarista doppia la BAR di Ricardo Zonta sulla sinistra, sulla traiettoria classica per staccare a  Les Combes, Hakkinen sceglie di passare a destra e nel ventaglio a tre girerà davanti al tedesco

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