Formula 1 Messico: Raikkonen, 90° podio nel giorno di Hamilton

Gara fortemente condizionata dalla partenza, con 5 posizioni perse. Con pista libera, il distacco da Verstappen e Bottas era già incolmabile

Fabiano Polimeni

30.10.2017 12:32

Cinque posizioni perse in quattro curve, causa partenza con giochi di scie sfavorevoli, nella quale il tentativo di attaccare Bottas in staccata di curva 1 non ha pagato. Kimi Raikkonen agguanta comunque il podio in Messico, novantesimo arrivo in carriera tra i primi tre, in una gara priva di emozioni. Si decide tutto al via, compresa la possibilità di lottare con Bottas. Kimi sceglie la linea esterna, affianca la Mecedes ma si trova senza scia davanti a sé, quella offerta alle Renault e alle Force India. Ocon, Hulkenberg, Sainz, lo sfilano subito, poi è il turno di Perez tra curva 1 e 2, ancora dopo è Massa a saltare la Ferrari.

Serviranno 18 giri prima di liberarsi di Perez, opportunità offerta dal rientro anticipato della Force India per il pit-stop. Il passo della SF70H e la buona tenuta delle gomme ultrasoft fino al limite immaginato da Pirelli per impostare una gara su una sola fermata ai box consentono a Kimi di saltare Hulkenberg e Ocon, sfruttando la Virtual Safety Car a proprio favore al giro 32 per montare la gomma soft. «Dopo le difficoltà incontrate in qualifica, il terzo posto non è male, ma ovviamente non è quello che ci aspettavamo.

La mia partenza non è stata male, ma quando mi sono spostato a sinistra ho perso la scia. A quel punto ero bloccato e nelle prime due curve ho perso molte posizioni. Nel momento in cui le macchine davanti a me si sono fermate ho potuto spingere e guadagnare posizioni. La mia macchina andava meglio di ieri ed eravamo abbastanza veloci. Una volta in terza posizione avrei potuto cercare di raggiungere Vallteri, ma era troppo lontano, non c’era niente che potessi veramente fare».

Trentadue secondo accumulati in 34 giri dal leader della corsa, oltre 23 da Bottas. Già a metà gara era chiaro come non ci fosse più nulla per cui lottare: «Mi sono concentrato sul finire la gara e mantenere la posizione», aggiunge Kimi.

Diverte molto di più sul podio, glaciale e con occhiali d'ordinanza mentre il DJ dà il via alla festa, poi nel post-gara, a parole. In conferenza, si distingue dalla massa. Hamilton iridato, gran complimenti da parte di tutti. Viva la spontaneità di Kimi, che dice quel che, in fondo, pensa ciascun pilota. Gli chiedono di commentare il titolo di Lewis. «Dovreste chiedere a lui. E’ un risultato fantastico per lui, tante vittorie e titolo. Buono, ma cosa posso dire?». Max Verstappen ne approfitta: «Fondamentalmente non ti interessa, giusto?».

«Esatto, non mi importa! Possiamo essere contenti? Per un verso sì, ma… Puoi esser contento per lui, ma dentro di te…».

Più utile guardare alla stagione nel suo insieme e analizzare il rendimento Ferrari: «Quest’anno abbiamo fatto buoni passi avanti rispetto all’anno scorso, ma ci sono ancora piccole cose da migliorare. La nostra macchina è stata buona e costante in questa stagione. Ultimamente abbiamo avuto qualche problema, ma siamo sempre stati veloci. Ovviamente, i troppi ritiri hanno inciso molto sul campionato. Il prossimo anno dobbiamo cercare di ridurli al minimo, migliorare e imparare da questa stagione»

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