Toro Rosso STR13, prima notte di nozze con Honda

Il team di Faenza ha dovuto fronteggiare la sfida di un diverso concetto di power unit da alloggiare in macchina, nel passaggio da Renault a Honda. Il progetto STR13 segnala diverse scelte aerodinamiche diverse, a partire dal muso

Fabiano Polimeni

26.02.2018 09:13

Honda Hybrid in bella mostra, su una livrea che non si discosta troppo dal progetto 2017. Intorno alle garanzie che saprà offrire il motorista con la power unit RA618H ruotano le speranze Toro Rosso. STR13 presentata in pitlane a Barcellona, dove l'auspicio è di poter iniziare da subito a macinare chilometri, con Brendon Hartley al volante nella prima giornata di test. Diversa, la nuova monoposto, lo è già nel muso, che si converte al “naso” tra i supporti dell'ala, soluzione che consente di incrementare l'afflusso d'aria verso il fondo.

Conferma la particolarità tecnica della STR12, nell'attacco tra il triangolo superiore della sospensione anteriore e il portamozzo, anch'essa mirata a una pulizia della zona inferiore. Detto dell'Halo già con un deflettore applicato nell'area ammessa dal regolamento e di un airscope ancora tondeggiante e tripartito, la Toro Rosso STR13 si presenta con un'interessante cura aerodinamica sul fondo, nell'area accanto alle pance. A catturare l'attenzione è l'ampia apertura che corre parallela al bordo esterno del fondo e e si sviluppa verso il retrotreno, completata da un profilo ricurvo sul bordo, già sulla STR12 e seguita da tre slot posti davanti le ruote posteriori. 

Il passaggio dalla power unit Renault a quella Honda non modifica sostanzialmente le linee delle prese d'aria accanto al cockpit, ancora triangolari, ai lati delle quali si sviluppano pontoni verticali che costituiscono un'evoluzione della specifica utilizzata nei test di Abu Dhabi 2017, ora raccordati ai profili alari orizzontali, posti sopra la bocca d'ingresso delle pance. I deviatori di flusso dietro le ruote anteriori crescono in numero, tre disposti in verticale, abbinati a un elemento orizzontale ricurvo davanti al fondo.

«Ci sono state diverse sfide, ma nessuna di queste era davvero sconosciuta alla Toro Rosso. La più ovvia è stata quella relativa al cambio di partner motoristico; ci sono stati anche alcuni piccoli cambiamenti regolamentari sul fronte aerodinamico, dei chiarimenti sulle sospensioni e via dicendo. Queste novità hanno avuto effetto sul modo di approcciare a determinate aree», racconta il direttore tecnico James Key. Che già si proietta agli sviluppi in arrivo a stagione avviata, una monoposto anticipata molto diversa da quella che inizierà il campionato: «Dal punto di vista aerodinamico, alcune aree sono abbastanza diverse rispetto alla vettura 2017, mentre altre sono un miglioramento di ciò che avevamo già. Sull'aerodinamica c'è attualmente un gran fermento. All'inizio dello scorso anno era un settore in cui andavamo bene, ma poi non abbiamo raggiunto il livello che avevamo prefissato entro la fine dell'anno.

Alcuni sviluppi aerodinamici sono un'evoluzione evidente di quelli della scorsa stagione, mentre alcuni sono completamente nuovi: questo sarà un lavoro che continuerà nel corso del 2018. C'è ancora tanto margine di miglioramento da cercare all'interno di questi regolamenti sul telaio. Probabilmente a metà stagione avremo una macchina dall'aspetto decisamente differente rispetto a quella di oggi. Al momento, lo sviluppo aerodinamico resta il nostro focus principale».

Gran parte della competitività Toro Rosso 2018 passerà dalle garanzie che potrà offrire Honda, collaborazione che, in fase di progetto, ha comportato degli adeguamenti della disposizione dei componenti del retrotreno, in merito ai quali Key aggiunge: «Honda ha prodotto una power unit molto compatta, con cui lavorare è semplice. Questa è stata una scoperta gradita quando abbiamo iniziato ad avere i dati CAD e discutere con loro di specifici argomenti tecnici. La cosa ci ha permesso di riprogettare la nostra scatola del cambio in modo che permettesse una migliore installazione di alcune parti interne della sospensione posteriore, quindi abbiamo avuto diversi vantaggi nell'installazione».


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