Formula 1 Usa: Ricciardo e i problemi di fame

Formula 1 Usa: Ricciardo e i problemi di fame© sutton-images.com
L'australiano mantiene ottimismo sul suo futuro, sia per la Renault sia perché potrà mangiare di più grazie alle novità regolamentari

Maurizio Voltini

18.10.2018 20:16

È un Daniel Ricciardo che cerca di mascherare il suo accento australiano con un'ostentata parlata da "Stati del Sud" (degli Usa, ovviamente) e divertendosi nel farlo, quello che si è presentato sul tracciato di Austin e alla conferenza piloti del giovedì. Dove non nasconde che gli piaccia l'ambientazione statunitense del GP: «Adoro venire a correre qui e andare a vedere una partita di football è stata una grandissima esperienza: è pazzesco vedere quante persone vanno ad assistere alle partite dei college, e quanto sono grossi gli stadi. È sempre bello fare di queste nuove esperienze».

Ma a parte queste "divagazioni", gli si fa presente come in questa stagione 2018 abbia ottenuto due vittorie, però nessun altro podio: continuerà così o no? «Credo che qui avremo una macchina piuttosto competitiva - è la risposta di Ricciardo - ed è piuttosto strano non aver fatto altri podi oltre a quelli delle vittorie. È da un po' di tempo che non ci salgo, quindi cercherò di colmare questa mancanza. L'anno scorso avevo una buona macchina ma mi sono dovuto fermare per un problema meccanico».

«È sicuramente una pista divertente dove venire a girare - prosegue Daniel - perché mi è sempre piaciuta Austin ma anche il circuito è davvero molto buono. Si può battagliare in pista e superare, è un tracciato piuttosto particolare, direi unico. Per la gara, sarei contento se dovesse esserci bagnato, ma anche se dovesse essere asciutta sono convinto che sarà piuttosto emozionante».

Guardando invece al 2019 e quindi al suo passaggio in Renault, il team francese sembra essere un po' indietro dal punto di vista del motore. Preoccupato di questo, oppure i piani che hanno presentato per l'anno prossimo sono incoraggianti? «Sì, è incoraggiante sapere, e lo sapevo già quando avevo firmato, che c'è parecchio lavoro davanti. So che si stanno impegnando molto e investendo molte risorse nel miglioramento della situazione: stanno espandendo i loro dipartimenti per cercare di essere più forti nel 2019 e anche dopo. Ovviamente sarebbe bello vederli migliorare a ogni gara già quest'anno, però in questo momento non sto a guardare troppo quello che stanno facendo, perché tanto l'anno prossimo ci sarà una macchina nuova e si ripartirà da zero. Quindi non mi preoccupo di questo al momento. Ovviamente una volta che questa stagione sarà finita cercherò di immergermi totalmente nella nuova avventura, cercando di aiutare il più possibile a progredire».

Parlando invece di un futuro più lontano e visto che siamo in Usa, un pensierino a Indianapolis? «Sì e no - risponde Ricciardo - diciamo che il pensiero è sempre invitante, però mi da anche i brividi, mi fa un po' paura. Sarebbe bello fare un tentativo o almeno un test, per vedere un po' come sono le cose, però finora è sempre stato bello guardare, e guardare Fernando. Un giorno chissà… non si sa mai, ma al momento non posso dire che sia una cosa che vedo nei miei programmi futuri immediati, e probabilmente più diventerò vecchio e più mi farà paura».

Tornando al 2019 e in particolare al regolamento secondo cui i piloti più leggeri di 80 kg dovranno compensare la differenza con zavorre, Daniel è molto esplicito e divertito: «Credo che questo ci consentirà di fare più gare in America: tutti potremo goderci di più il cibo, potremo mangiare di più. Io sicuramente non mi lamento. Diciamo che gran parte di noi ora fa un po' la fame, durante i weekend di gara. Anche dal punto di vista dell'allenamento, ora non possiamo farne troppo per non sviluppare la massa muscolare. Questo nuova regola permetterà di allenarci di più ma anche di mangiare di più. Magari avremo anche in F1 piloti come Ricky Bobby», conclude l'australiano facendo riferimento al protagonista del film Talladega Nights dedicato alle gare stile Nascar.


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