La Ferrari può giocare le proprie carte a Sochi e contare sul vantaggio della power unit per contenere la vittoria. Nuova verifica per la prestazione nei tratti più guidati dell'ultimo settore dopo gli aggiornamenti di Singapore
Dopo le esibizioni recenti, la curiosità è altissima. Due assoli prevedibili, uno del tutto non pronosticabile. La Ferrari va su un campo dove può giocare le proprie carte dopo le convincenti risposte date a Singapore. Resta pur sempre una “partita in trasferta”, visti i precedenti a Sochi e la serie di affermazioni Mercedes.
Già un anno fa, però, Vettel riuscì in gara a correre più vicino a Hamilton di quanto non rivelasse la qualifica. Arrivare al GP di Russia sulle ali dell’entusiasmo - e di un pacchetto di sviluppi che ha aiutato la SF90 a esprimersi dove era pronosticata in gran difficoltà - lascia tutti gli scenari aperti.
Il vantaggio della power unit sarà di grande aiuto per due terzi di giro: potenza e consumi avranno un gran peso. Cruciale, il “terzo” conclusivo, riuscire a trovare prestazione e aderenza sull’asfalto molto liscio e la tracciatura angolata del settore finale.
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“È ormai qualche anno che veniamo a gareggiare in Russia e il Sochi Autodrom è un’altra di quelle piste sulle quali siamo stati vicini alla vittoria senza mai tuttavia raggiungerla.
Abbiamo dei bei ricordi, come la prima fila tutta occupata dalla Scuderia Ferrari due anni fa, ma ci manca ancora quell’ultimo passo per essere completamente soddisfatti”, racconta Vettel. Prima fila che quasi diventa un problema, tanto è distante curva 2 e vantaggioso prendere la scia. Nel 2017 perse così la prima posizione. Nel 2018, Mercedes giocò di squadra e seppe conservare l’uno-due.
“Il circuito mi piace, è a suo modo unico perché passa vicino agli impianti e alla Medal Plaza dei Giochi Olimici invernali e questo mi fa un certo effetto. Ci sono diverse curve simili tra loro, tutte molto tecniche che non sono facili da affrontare in termini di ingresso, frenata e capacità di far ruotare la vettura in maniera efficace e senza sacrificare le gomme.
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Dal punto di vista della guida si tratta secondo me di una delle piste più tecniche del calendario e proprio per questo è particolarmente appagante riuscire a mettere insieme il giro perfetto, specie in qualifica”, aggiunge Seb.
Curiosità di scoprire quanto varrà la SF90 in Russia che è anche di Charles Leclerc, un anno fa bel protagonista con il sorpasso all’esterno di curva 3 su Magnussen, dove Hamilton si riprese la posizione di Vettel, persa dopo il pit-stop.
“Arriviamo in Russia dopo tre weekend positivi per la squadra che dimostrano, specie dopo Singapore, che la vettura ha fatto dei progressi anche su piste che richiedono una configurazione ad alto carico aerodinamico.
La pista di Sochi è decisamente impegnativa dal momento che propone un mix di lunghi rettilinei e un gran numero di curve, specie nell’ultimo settore. Non vedo l’ora di salire in macchina per capire se la vettura sarà performante anche qui come lo è stata nelle ultime settimane”.
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