GP Messico F1: penalizzato Verstappen dopo le dichiarazioni

GP Messico F1: penalizzato Verstappen dopo le dichiarazioni© LAT Images

Dopo un primo momento in cui il cronometraggio certificava un rallentamento di Max sotto bandiere gialle, le sue dichiarazioni in conferenza stampa fanno riaprire il caso, facendogli perdere la pole

Maurizio Voltini

27.10.2019 ( Aggiornata il 27.10.2019 01:08 )

Alla fine, dopo più di tre ore dal termine delle qualifiche, i commissari del Messico si sono espressi sul comportamento di Max Verstappen nel giro che gli aveva ribadito la pole position sotto la bandiera a scacchi. Giro in cui però erano esposte le bandiere gialle nell'ultima curva per via dell'incidente occorso a Valtteri Bottas. In un primo momento i sistemi elettronici erano stati a favore dell'olandese, certificando un rallentamento (per quanto risibile) nella zona delle bandiere gialle, motivo per cui gli ufficiali di gara non avevano nemmeno preso in considerazione un'eventuale investigazione.

Poi però nel corso della conferenza stampa con i primi tre delle qualifiche, alle domande dei giornalisti Max ha risposto forse un po' troppo onestamente (o semplicemente facendo un po' troppo lo sbruffoncello) che aveva visto le bandiere ma non aveva ritenuto opportuno alzare il piede dal gas. A questo punto in direzione di gara non hanno potuto più far finta di niente e hanno risperto il caso analizzandolo più approfonditamente e arrivando alla sanzione finale: che non è stata un semplice annullamento del tempo, bensì 3 posti di arretramento in griglia e 2 punti licenza, come del resto fatto in altre occasioni similari.

Come detto, inizialmente la direzione di gara non aveva nemmeno preso in considerazione il fatto che Verstappen potesse aver violato la bandiera gialla per via di Bottas a muro. Infatti nonostante Max avesse abbassato il suo crono da pole position, non era scattato nessun "allarme" perché in quel microsettore, l'ultimo prima del traguardo, è stato più lento (ma sarebbe più corretto dire "meno veloce") che nel run precedente, e solitamente tanto basta a "garantire" che il pilota abbia rallentato come richiesto dal regolamento. Che poi nel resto del giro sia stato talmente veloce da migliorare il riferimento cronometrico complessivo, non ha alcuna valenza.

In realtà i dubbi in merito sono stati più d'uno. Marginale tuttavia il fatto che i pannelli elettronici non avessero segnalato l'incidente quando Verstappen stava passando (strano, visto il tempo intercorso: c'è chi dice che Bottas avesse danneggiato dei sensori del sistema) dato che comunque il commissario alla postazione precedente stava sventolando la bandiera gialla (ma non "doppia gialla" come ha erroneamente affermato qualcuno). Un fattore quest'ultimo che ha portato Cris Horner ad affermare che non vi erano bandiere gialle esposte, e che dovrebbe far riflettere sul corretto utilizzo del sistema dei pannelli, che già si è dimostrato poco affidabile a Suzuka. È stato proprio per questo, inoltre, che il "sistema" non ha avvertito i commissari in direzione gara della possibile violazione di Verstappen: per i computer il giro più veloce è stato infatti ottenuto senza che vi fossero bandiere gialle in pista.

In senso opposto invece la percezione (apparentemente avvalorata da grafici di telemetria diffusi su internet) che Verstappen avesse sì alzato un poco il piede dal gas, ma solo poco prima del traguardo e quindi dopo il punto focale dell'incidente di Bottas. Insomma, è vero che il tempo nel microsettore in questione è stato più lento, ma non nel punto in cui serviva ai fini della sicurezza, cioè prima della macchina a muro con Valtteri dentro. In più sono arrivate, nel corso della conferenza stampa, le dichiarazioni dello stesso Verstappen che ha dichiarato di non aver assolutamente rallentato in quel frangente. E sono state soprattutto queste, a quanto pare, ad aver convinto i commissari a riaprire il caso, analizzando più approfonditamente tutti gli elementi. E portando alla penalizzazione finale.


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