Ad uno ad uno, ecco come i piloti si avviano ad affrotare la nuova stagione che scatterà questo fine settimana in Bahrain. C'è chi vuole vincere, chi convincere, chi deve rinascere e chi vuole strappare un rinnovo

Mondiale F1 2021: la guida piloti

<p>Sono i venti protagonisti del Mondiale F1 2021: ci sono otto cambi di casacche, tre debuttanti ed un ritorno. Eccoli qui, uno per uno, in cerca dei loro obiettivi</p>

<p><span style="text-decoration: underline;"><em>Cliccare sulla freccia per scorrere tra le varie schede</em></span></p>

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<h2>Mercedes</h2>

<p><strong>44. Lewis Hamilton</strong><br />
L'ottavo titolo è lì, la percezione prima dei test era che bastasse allungare una mano per prenderlo. Forse sarà più complicato del previsto, o forse no: lo svelerà la pista, dove Lewis vuole ancora fare la differenza contemporaneamente all'impegno fuori dagli autodromi, nelle sue battaglie sociali. Vincere soprattutto anche per pensare con ancora più calma a cosa fare nel 2022.</p>

<p><strong>77. Valtteri Bottas</strong><br />
Ogni anno comincia la stagione “in scadenza”, nel senso che ogni volta che parte un nuovo campionato lui non sa mai se l'anno prossimo sarà ancora lì. Il suo problema, più che Lewis Hamilton, sembra essere George Russell: il confronto di Sakhir non ha aiutato e l'inglese spinge forte per saltare in Mercedes nel 2022. Sta a lui rispondere in pista, dove con una Red Bull più forte potrebbe avere ancor più preoccupazioni.</p>

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<h2>Red Bull</h2>

<p><strong>33. Max Verstappen</strong><br />
I test gli hanno fatto venire l'acquolina in bocca, non vede l'ora di cominciare la stagione ed è più che comprensibile. Non ha mai avuto una macchina da titolo, spera di averla stavolta per lanciare il guanto di sfida a Lewis Hamilton. Perez potrebbe essere uno stimolo in più, ma il mirino è puntato sulle Mercedes. In questi anni è cresciuto tantissimo, lavorando di fino sul talento grezzo di inizio carriera, ed ora, a parte qualche svarione ogni tanto, pare completo per fare centro.</p>

<p><strong>11. Sergio Perez</strong><br />
Il suo è un sedile che scotta, perché dà grandi opportunità di far bene ma al tempo stesso impone il confronto con un cliente scomodissimo come Max Verstappen. Gasly ed Albon ne sono usciti stritolati, lui rispetto a loro ha quel pizzico di esperienza in più che può aiutarlo. A 31 anni ha la sua grande occasione, non può e non deve sprecarla. L'inizio forse sarà difficoltoso, ma nel prosieguo della stagione deve convincere Red Bull di aver fatto la scelta giusta.</p>

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<h2>McLaren</h2>

<p><strong>4. Lando Norris</strong><br />
Con Sainz è riuscito a costruire un'amicizia sincera, con Daniel vorrebbe fare altrettanto ma forse le condizioni saranno meno accomodanti. Ricciardo sarà un metro di paragone duro, riuscisse ad uscirne vincitore sarebbe considerato a tutti gli effetti un top driver, mentre finire troppe volte dietro sarebbe dannoso per la sua reputazione. Il primo desiderio, però, è avere una McLaren molto competitiva.</p>

<p><strong>3. Daniel Ricciardo</strong><br />
Impossibile sentire la MCL35M una macchina totalmente “sua” con appena tre giorni di test, ma la sensazione è che sia partito con il piede giusto. Forse ci vorrà qualche GP di adattamento, ma non è certo venuto in McLaren solo per scappare da Renault: è convinto che a Woking gli daranno una macchina da titolo in futuro, quest'anno sogna di vincere almeno una gara.</p>

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<h2>Aston Martin</h2>

<p><strong>18. Lance Stroll</strong><br />
Via Perez, dentro Vettel. Dal tedesco può imparare molto, ma al tempo stesso deve avere l'ambizione di stargli vicino, se non addirittura davanti. L'etichetta di figlio di papà è dura da togliersi di dosso, nonostante nel 2020 abbia dimostrato di non essere lì per caso, con prestazioni anche autorevoli. Deve trovare costanza e proseguire il trend in crescita delle ultime due stagioni.</p>

<p><strong>5. Sebastian Vettel</strong><br />
Situazione più che delicata: deve ritrovare smalto e risultati, in un contesto sulla carta un po' più incoraggiante e con pressioni infinitamente minori, anche se l'annata con i test non è partita affatto bene. Fare peggio di Stroll vorrebbe dire avviarsi al tramonto, ma Seb ha tutto per rispondere ai critici. La AMR21 ha preoccupato, soprattutto in termini di affidabilità: ma se le cose vanno a posto, potrebbe togliersi più soddisfazioni del previsto.</p>

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<h2>Alpine</h2>

<p><strong>31. Esteban Ocon</strong><br />
In carriera non ha mai avuto compagni di squadra facili: da debuttante in Manor incontrò Wehrlein, in Force India/Racing Point ha fatto a ruotate con Perez, lo scorso anno ha avuto Ricciardo e quest'anno gli hanno messo di fianco Alonso. Rischia grosso, ma al tempo stesso ha una grande occasione: dimostrare di poter stare con i grandi e dare continuità alla crescita intravista nella seconda parte del 2020.</p>

<p><strong>14. Fernando Alonso</strong><br />
Se ne era andato dalla F1 dicendo che non lo stimolava un campionato dove vinceva sempre lo stesso. Torna un po' nella stessa identica situazione, cioè senza avere speranze di titolo, ma con prospettive migliori: la A521 è l'evoluzione di una macchina capace di andare tre volte sul podio, che rappresenta un po' il suo target. In tanti giurano non abbia perso un centesimo in quanto a velocità, un anno di riadattamento sperando di centrare il bersaglio grosso nel 2022.</p>

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<h2>Ferrari</h2>

<p><strong>16. Charles Leclerc</strong><br />
Per le ambizioni più grandi servirà pazientare ancora un po', quest'anno i sogni di gloria sono preclusi anche se la situazione, complessivamente, dovrebbe essere un po' più facile. Vuole gli stessi super giri in qualifica insieme ad una macchina capace di battagliare un po' di più in gara, per un anno dove proverà a limare ancora di più il suo talento. Stimolante ed interessante il confronto con Sainz.</p>

<p><strong>55. Carlos Sainz</strong><br />
Alla Ferrari non puoi dire no, anche se lasci una McLaren in crescita costante. Rimpianti? Per adesso nessuno, vestirsi di rosso era un sogno. Sulla carta dovrebbe soffrire un po' le prime gare, Charles conosce meglio macchina e team, ma lui è uno abituato a lavorare sodo per migliorare la situazione. Dal 2021 si aspetta qualche soddisfazione, sognando la prima vittoria, consapevole di essere di fronte ad un bivio nei suoi due anni in Rosso.</p>

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<h2>AlphaTauri</h2>

<p><strong>10. Pierre Gasly</strong><br />
Non è detto che essere rimasto a Faenza sia stato necessariamente un male per la sua carriera, in AlphaTauri, dopo anni tra alti e bassi, può trovare continuità. La AT02 sembra buona, complessivamente i risultati possono essere ancora migliori. Ma occhio a Tsunoda, finire dietro farebbe scattare l'allarme rosso, perché conoscendo Marko, sarebbe un attimo rischiare di finire sulla graticola. Nel 2020 ha aumentato autostima e consapevolezza, vuole farsi trovare pronto.</p>

<p><strong>22. Yuki Tsunoda</strong><br />
E' la nuova scommessa di Helmut Marko, e sembra avere le spalle larghe abbastanza per non deludere. Primo 2000 a correre nel Circus, ha impressionato al debutto in F2 ricevendo subito la chiamata per la F1. Nei test ha fatto faville, indipendentemente dai tempi fatti segnare con un Drs più aperto del dovuto. In Giappone impazziscono già per lui, ma non vuole essere solo una speranza.</p>

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<h2>Alfa Romeo-Sauber</h2>

<p><strong>7. Kimi Raikkonen</strong><br />
Il 2020 è stato una sofferenza continua, il nuovo anno invece sembra promettere qualcosa di meglio. La C41 nei test è andata più che bene, ci sono più cavalli ma soprattutto una macchina globalmente migliore nel comportamento, che pare aver tratto giovamento dalle nuove regole. Il resto spetta a lui, senza pressioni ma sempre con la voglia di divertirsi e far vedere che anche a 41 anni (42 ad ottobre) si può battagliare con i ragazzini.</p>

<p><strong>99. Antonio Giovinazzi</strong><br />
E' nuovamente un anno delicato, perché deve innanzitutto salvare il posto. Mentre parlava dei test, gli brillavano gli occhi: si è subito trovato bene con la nuova Alfa, la macchina con cui spera di raccogliere i risultati migliori della sua carriera in F1. Il percorso di crescita non è ancora terminato, cogliere qualche bel piazzamento darebbe fiducia e maggiori speranze di esserci anche nel 2022.</p>

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<h2>Haas</h2>

<p><strong>47. Mick Schumacher</strong><br />
Non vuole essere solo il ricordo di “MSC”, è il campione in carica della Formula 2 ed ha dimostrato, lavorando nel lungo termine, di poter essere un pilota molto forte. Quanto lo diranno gli anni: il 2021 pare già sacrificato, ancor prima di cominciare, sull'altare dell'apprendimento, conoscendo sia il suo modo di fare che la situazione Haas, con la VF-21 abbandonata a se stessa. Le valutazioni si faranno nel 2022.</p>

<p><strong>9. Nikita Mazepin</strong><br />
Arriva con una scia di ombre sul suo conto, per gli atteggiamenti già criticati sia in pista che fuori. Nella Haas ha un peso non indifferente, ma vuole subito dimostrare di non essere solo un pilota pagante: il confronto con Schumacher può essere uno stimolo, considerando la sua maggior aggressività potrebbe stare davanti all'inizio, facile ipotizzare che Mick si farà più tosto gara dopo gara. In termini di risultati le ambizioni sono quelle che sono, per questo il confronto interno potrebbe essere molto caldo.</p>

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<h2>Williams</h2>

<p><strong>63. George Russell</strong><br />
Assaggiare la Mercedes e poi essere condannati ad un altro anno in Williams è roba dura da digerire. Questo potrebbe togliergli stimoli, e sarebbe pure comprensibile, ma al tempo stesso vuole dimostrare di meritarsi alla grande il sedile Mercedes nel 2022. In termini pratici, si augura di finire qualche volta a punti con il team di Grove ed al tempo stesso mantenere l'eccellente rendimento in qualifica.</p>

<p><strong>6. Nicholas Latifi</strong><br />
Il suo contratto scade quest'anno, serve fare qualcosa per meritarsi un prolungamento. Non una velocità straordinaria, ma almeno ha dimostrato di essere uno che aspettare: ha chiuso tre volte 11° l'anno scorso, riuscendo a tenersi spesso fuori dai guai nelle domeniche più caotiche, e per poco non stava finendo a punti. Ci riproverà quest'anno, anche se deve migliorare il confronto interno con lo scomodissimo Russell.</p>

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<p>Ad uno ad uno, ecco come i piloti si avviano ad affrotare la nuova stagione che scatterà questo fine settimana in Bahrain. C'è chi vuole vincere, chi convincere, chi deve rinascere e chi vuole strappare un rinnovo</p>
