L'organizzatore del GP a Jeddah ha diffuso alle squadre le prescrizioni sul "dress code" da rispettare nella permanenza in Arabia Saudita
Conformarsi agli usi e... costumi locali è quanto chiede l'Arabia Saudita e l'organizzatore del primo Gran Premio a Jeddah, nel week end del 5 dicembre, al Circus della Formula 1 e della Formula 2 che volerà per il penultimo round del mondiale, dopo il GP in Bahrain.
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L'appuntamento arabo è finito alle attenzioni della cronaca finora per ragioni strettamente extrasportive, a partire dal tema del mancato rispetto dei diritti umani. La prescrizione esatta di ciò che sarà ammesso e ciò che sarà vietato nell'abbigliamento di uomini e donne della Formula 1, appartenenti ai team come giornalisti, nella permanenza a Jeddah, alimenta il filone di temi scollegati dallo sport.
Today we received the "dress code" for Jeddah grand prix...
— Guillaume Capietto (@gcapietto) October 17, 2021
if I understand well as a man I cannot wear short pants, so I will buy some kilts as not allowed only for women
like we say in French ”mieux vaut en rire...” pic.twitter.com/osKp4yCWcX
Al netto degli estremi come il divieto di presentarsi in pubblico in bikini, paradossale tanto è improbabile che nel paddock ci si muova in tale mise, sarà vietato anche indossare per gli uomini canotte, pantaloncini, per le donne è off-limits la minigonna, abiti con le spalle scoperte, maglie succinte. Consentiti, invece, abiti sotto il ginocchio, pantaloni, soprabiti.
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