Verstappen-Leclerc, battaglia vera ma resta un "aiuto" ancora irrinunciabile

Verstappen-Leclerc, battaglia vera ma resta un "aiuto" ancora irrinunciabile© Pirelli

La capacità delle macchine di correre da vicino è nettamente migliorata. I limiti restano sulle gomme e nell'essenziale aiuto di un artificio aerodinamico

Fabiano Polimeni

28.03.2022 ( Aggiornata il 28.03.2022 12:50 )

Ne hanno dato prova Leclerc e Verstappen, ma anche Ocon e Alonso. Jeddah è stata la conferma dopo un GP in Bahrain meno rappresentativo, viste le caratteristiche del circuito. Le nuove monoposto consentono ai piloti di correre "in scia", entro i 2 secondi di gap, dando l'opportunità di costruire manovre di sorpasso. Di essere sorpassati e tornare ad attaccare.

Si perde meno carico aerodinamico, le gomme scivolano meno, si surriscaldano meno di conseguenza e offrono il grip sufficiente a correre in questa condizione. La teoria delle novità tecniche puntava su questa catena di cause ed effetti. La realtà ha dimostrato che, in larga parte, il teorema ha trovato conferma.

Il DRS è ancora necessario

Resta l'essenzialità del DRS, ancora. Perché se correre entro i 2" di ritardo da una monoposto apre l'opportunità di un attacco, l'ala mobile su certe piste è essenziale per costruire la manovra di sorpasso.

"Se non avessi avuto il DRS non sarei mai riuscito a passare. È chiaro come su certe piste sia più facile il sorpasso, però a mio avviso, al momento, senza DRS oggi avrei concluso al secondo posto", sintetizza Max Verstappen. Gli fa eco Leclerc: "Ci serve ancora il DRS, per il momento".

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Tra effettività del DRS - tanto maggiore quanto il circuito richiede assetti d'ala carichi - e correzione della forza dell'ala mobile è l'analisi di Sainz: "Senza DRS si riducono notevolmente i sorpassi. Quel che potremmo valutare è il delta di velocità che c'è con il DRS aperto, forse è un po' troppo e dà alla macchina che segue una differenza di velocità tale che il sorpasso è completato prima di arrivare alla staccata. Potremmo forse esaminare questo aspetto, però il DRS ci serve".

Verstappen e il decadimento delle gomme morbide

Le novità aerodinamiche volute dalla Formula 1 hanno centrato l'obiettivo, che resta da valutare su altre tipologie ancora di circuito. Su piste come Imola o Barcellona, ad esempio, dove le velocità su lunghe curve vere, da carico aerodinamico, diranno quanto il progresso rispetto agli anni scorsi è effettivo. 

Verstappen sottolinea poi un dato, un limite ancora legato al comportamento delle gomme: "Le macchine sono migliori nel seguire, dipende dalle gomme. Con le dure sono riuscito a seguire più da vicino, le altre mescole sono crollate.

C'è un problema di gomme probabilmente ma anche di peso della macchina che spinge le gomme al limite. È qualcosa che in futuro andrà esaminata, perché abbiamo migliorato la capacità di seguire un'altra macchina e, con essa, probabilmente, di gareggiare, però se le gomme diventano un limite per una qualsivoglia ragione, se è dovuto al peso della macchina, è un peccato. Nel primo stint, se le gomme non fossero morte, avremmo in realtà potuto battagliare un po' di più".

Leclerc: un comportamento prevedibile in scia

Vale ricordare come le intenzioni della Formula 1, con il nuovo regolamento tecnico, siano di un primo punto di partenza per offrire gare migliori e maggiori possibilità di battaglia tra i piloti. Più volte il gruppo tecnico della FIA ha sottolineato come nel tempo saranno possibili accorgimenti ulteriori per andare in contro a una condizione, macchine in grado di correre in scia, al momento realizzata dai regolamenti.

"Il mio commento è simile a Max, c'è assolutamente un passo in avanti rispetto allo scorso anno in termini di capacità di seguire altre macchine. Il bilanciamento è molto più prevedibile, lo scorso anno era difficilissimo capire se avresti perso l'anteriore o il posteriore restando dietro un'altra monoposto. Questo ci aiuta ad avere maggiore fiducia, spingere quando siamo dietro e avvicinarci un po'". 


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