Alonso: "Regole 2022 hanno funzionato a metà: vincono solo due macchine"

Era tornato nella speranza di avere più vetture in lotta al vertice, compresa la sua, e per questo aveva scommesso sull'Alpine. Ma Fernando Alonso si è nuovamente trovato tra le mani una monoposto che non gli consente di fare sogni di gloria, mancando, ancora una volta, l'occasione per tornare a giocarsi la vittoria nei GP. E di questo è molto deluso.

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Regole 2022, non tutto è andato come sperato

Lo spagnolo si è lasciato andare ad una lunga intervista con la testata olandese NOS, con la quale ha parlato in primis della sua attuale stagione: "Non sta andando male - ha detto Fernando -, sono abbastanza contento. Siamo ragionevolmente competitivi, ma abbiamo commesso qualche errore e abbiamo avuto molta sfortuna, la macchina non è abbastanza affidabile. Come risultati personali, abbiamo raccolto troppo poco. Stiamo facendo progressi ma ci sono ancora aree da migliorare, ad esempio perdiamo ancora troppo terreno nelle curve lente. Il gap da Red Bull e Ferrari è diminuito ma resta ancora troppo grande

Le nuove regole? Hanno funzionato fino ad un certo punto: i GP sono più divertenti, si può lottare di più, ma alla fine la F1 è rimasta ancora troppo prevedibile. Vincono solo Red Bull o Ferrari, per la vittoria lottano solo quattro piloti. Non conosco nessun altro sport dove succede questo, e penso che sia noioso, ma fa anche parte della F1. Ci saranno sempre alcune squadre più veloci di altre. Per noi arrivare al 5° posto è come vincere, non lottiamo per il successo e credo difficilmente accadrà. Senza guai per i piloti davanti è impossibile finire sul podio. Ma puntiamo al 2023, sperando di avere una macchina migliore".

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Non sto togliendo il posto a nessuno!

Quindi Alonso resterà in F1 anche nel 2023? "Mi sento bene - ha detto il pilota di Oviedo -, e voglio rimanere su questo livello di guida. Dopo l'estate vedremo se io e la squadra saremo ancora felici l'uno dell'altra e decideremo. Posso mostrare cose che le persone non si aspettano più da me, questa è la mia forza e mi rende orgoglioso spingendomi ad essere un pilota migliore rispetto al 2021. In questo sport corri anche contro te stesso. A 40 anni in F1 tolgo il posto ad un giovane? Il motorsport è questione di cronometro, conta solo se sei veloce o no. Se sei lento e hai scarse prestazioni, allora sì, stai togliendo un sedile sbarrando la strada a talenti emergenti. Ma non è il mio caso, io sono ancora veloce".

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