Red Bull-Porsche, i dettagli dell'accordo oltre la power unit

Red Bull-Porsche, i dettagli dell'accordo oltre la power unit

Due operazioni preparano il terreno al ritorno di Porsche in F1 nel 2026, tra joint venture con Red Bull e acquisizione del controllo in Red Bull Technology

Fabiano Polimeni

28.07.2022 ( Aggiornata il 28.07.2022 09:21 )

Con un documento depositato presso l'ente regolatore della concorrenza in Marocco, datato 8 luglio 2022, arriva l'indiretta ufficialità dell'investimento Porsche in Red Bull.

L'orizzonte per il debutto in Formula 1 è il 2026, quando si andrà in pista. Oggi, aspettando il voto del Consiglio mondiale della FIA sulle nuove power unit - e la conseguente formalizzazione della presenza Porsche - si gettano le basi di quella che sarà una joint venture Porsche-Red Bull mirata allo sviluppo e produzione della futura, nuova, power unit.

Porsche al 50% di RB Technology 

Non solo, poiché i documenti depositati presso l'ente regolatore della concorrenza - passaggio di vigilanza del mercato compiuto anche con il legislatore europeo - delineano una seconda operazione, di acquisizione del 50% delle quote di Red Bull Technology LTD da parte di Porsche.

Ne diverrà azionista di controllo, dove attualmente Red Bull Technology LTD è indicata in capo a Dieter Mateschitz per una quota superiore al 25% ma inferiore al 50%.

L'accordo non si limita a una collaborazione congiunta relativa alla produzione della power unit, per la quale la joint venture con Red Bull GMBH sarebbe stata operazione sufficiente e partecipata in modo eguale. L'investimento Porsche è più ampio ed entra nel controllo di Red Bull Technology.

Il ramo strettamente operativo dello sviluppo e produzione delle power unit sarà Red Bull Powertrains, dove i lavori per la creazione della struttura proseguono in parallelo alla campagna di reclutamento dei tecnici motoristi.


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