Due operazioni preparano il terreno al ritorno di Porsche in F1 nel 2026, tra joint venture con Red Bull e acquisizione del controllo in Red Bull Technology
Con un documento depositato presso l'ente regolatore della concorrenza in Marocco, datato 8 luglio 2022, arriva l'indiretta ufficialità dell'investimento Porsche in Red Bull.
L'orizzonte per il debutto in Formula 1 è il 2026, quando si andrà in pista. Oggi, aspettando il voto del Consiglio mondiale della FIA sulle nuove power unit - e la conseguente formalizzazione della presenza Porsche - si gettano le basi di quella che sarà una joint venture Porsche-Red Bull mirata allo sviluppo e produzione della futura, nuova, power unit.
Non solo, poiché i documenti depositati presso l'ente regolatore della concorrenza - passaggio di vigilanza del mercato compiuto anche con il legislatore europeo - delineano una seconda operazione, di acquisizione del 50% delle quote di Red Bull Technology LTD da parte di Porsche.
Ne diverrà azionista di controllo, dove attualmente Red Bull Technology LTD è indicata in capo a Dieter Mateschitz per una quota superiore al 25% ma inferiore al 50%.
L'accordo non si limita a una collaborazione congiunta relativa alla produzione della power unit, per la quale la joint venture con Red Bull GMBH sarebbe stata operazione sufficiente e partecipata in modo eguale. L'investimento Porsche è più ampio ed entra nel controllo di Red Bull Technology.
Il ramo strettamente operativo dello sviluppo e produzione delle power unit sarà Red Bull Powertrains, dove i lavori per la creazione della struttura proseguono in parallelo alla campagna di reclutamento dei tecnici motoristi.
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