Ricciardo, ecco perché Norris va meglio di me

Ricciardo, ecco perché Norris va meglio di me© Getty Images

Le difficoltà del pilota australiano sono state massime in confronto al rendimento di Norris. Molto più versatile Lando, favorito dal "non conoscere altro" rispetto ai progetti McLaren

F.P.

17.10.2022 ( Aggiornata il 17.10.2022 09:51 )

Nel futuro di Daniel Ricciardo ci sarà, molto probabilmente, un ruolo di terzo pilota nel 2023. Difficile prospettare cosa accadrà nel 2024 e quali opportunità concrete dovessero esserci per tornare in pista da titolare. Il mercato piloti, nelle posizioni di testa, è blindato. Nella migliore delle ipotesi, quindi, l'apertura di una chance in quel mondo fatto di squadre di seconda fascia al quale puntare. 

In McLaren non ha reso secondo aspettative. A dire il vero, anche in Renault, con un progetto ancora inferiore, mai si è visto il Ricciardo dei tempi Red Bull. Quel pilota è rimasto un ricordo di una fase mai più ripetuta. 

Certo è tutto più difficile quando la monoposto a disposizione è ben lontana dall'eccellenza. Resta però quell'interrogativo, il perché Lando Norris sia riuscito regolarmente a ottenere risultati e prestazioni superiori.

Lando fa cose off limits per Daniel

Questione di adattamento e qualcosa in più, come Ricciardo a provato a spiegare.

"Abbiamo tantissimi dati e guardo i cameracar di Lando; a volte, in quello che riesce a fare, mi dico: ok, lo vedo ma io non posso farlo. Mi chiedo perché non si comporti in quel modo, perché non si giri. Anche nei debrief senti Lando dire come la macchina in quello stint in gara l'abbia sentita funzionare, dire che è come se avesse preso vita. Io, invece, non ho mai avuto le stesse sensazioni", spiega in un'intervista a The Race.

Secondo Ricciardo c'è un fattore "assuefazione" da tenere in considerazione, dove Daniel è probabilmente rimasto vincolato ai ricordi, alle caratteristiche di una monoposto chiamata Red Bull. Ecco, su queste basi, sarà estremamente difficile ritrovare lo splendore degli anni passati a Milton Keynes.

L'esperienza su più macchine un limite per Ricciardo

"Perché lui riesce a gestire la macchina? Anzitutto, non vanno tolti i suoi meriti, il ragazzo è bravo e non si può negare", continua parlando di Norris. "Se dicessi il contrario sarei uno che non sa perdere.

Il secondo dettaglio è in una beata ignoranza. Non sto dicendo che lui non conosca le macchine da corsa, affatto. Piuttosto, si trova decisamente sincronizzato con quello che fa sotto un punto di vista tecnico. È l'unica macchina di Formula 1 che abbia guidato, ci sono state variazioni tra una McLaren e l'altra ma non ha guidato la macchina di un altro team. 

Per certi versi, sono convinto che abbia fatto l'abitudine a certe caratteristiche di questa macchina.

C'è questo fattore, diversamente da me che - odio questa parola ma devo usarla perché non ne ho un'altra - ho certe aspettative su cosa una macchina di F1 può fare o dovrebbe fare o dove risiede il suo potenziale". 

Un 2023 che dovesse portare Ricciardo a lavorare con un altro team, terzo pilota e tester, perché no anche al simulatore, potrebbe essere d'aiuto per lavorare su altre condizioni di funzionamento della monoposto e provare a guadagnare una maggiore versatilità nel pilotaggio, aspetto difficilissimo in una fase così avanzata della carriera.


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