Verstappen: "Io e Leclerc stiamo facendo ciò che sognavamo di fare"

Verstappen: "Io e Leclerc stiamo facendo ciò che sognavamo di fare"© Getty Images

L'olandese ha risposto ad alcune domande dei tifosi ed ha ricordato gli inizi sui kart, quando sfidava Leclerc ed entrambi sognavano di competere in F1

28.11.2022 ( Aggiornata il 28.11.2022 15:23 )

Rilassato, disponibile, allegro. Un Max Verstappen molto sereno quello che si è divertito a rispondere alle domande di alcuni tifosi sui social, mettendosi a disposizione delle telecamere di GQ Italia, alle quali ha regalato risposte sulle curiosità ma soprattutto sulla stagione di F1 da poco conclusa nella puntata di "Actually Me".

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Con Charles un rapporto diverso

Una domanda riguardava il suo attuale rapporto con Charles Leclerc: "Il nostro rapporto adesso è ottimo - ha detto l'olandese della Red Bull -, mentre ai tempi dei go kart non era così buono. Ora siamo entrambi in F1, corriamo per due ottime squadre, combattiamo per il titolo: è tutto ciò che sognavamo da bambini. Siamo cresciuti e adesso ci rispettiamo molto".

Sempre sul mondiale 2022, ha aggiunto: "Quest'anno siamo migliorati molto. Non avremmo potuto iniziare la stagione in modo peggiore, con due ritiri nelle prime tre gare, ma abbiamo ribaltato la situazione. La vettura è diventata molto più leggera, all'inizio eravamo molto in sovrappeso, ma una volta che il peso è sceso vicino al peso minimo la macchina è diventata più veloce, scattante, ed è ciò che serve ad una macchina da corsa. Da dove viene la bassa resistenza all'avanzamento della Red Bull? Non so, bisognerebbe chiedere agli ingegneri!".

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Il sogno? Correre con papà

Parlando invece della sua carriera, Verstappen ha ricordato gli inizi, dalla sua bravura sotto l'acqua ai primi GP in F1 : "La mia abilità sul bagnato è tutta dovuta alla pratica. Sono cresciuto tra Belgio e Olanda, là piove molto, e non ci tiravamo mai indietro quando cominciava a piovere. Mettevamo le gomme da bagnato ed uscivamo ad allenarci. Aiuta molto, perché sai cosa devi fare quando piove. Le mie prime gare in F1? L'istinto ma anche l'esperienza aiutano molto. Ho debuttato in F1 dopo un solo anno nelle categorie minori in monoposto, e molte cose le ho dovute apprendere direttamente in F1. Molto è dipeso anche da come sono cresciuto con mio padre, ha cercato di prepararmi nel modo migliore possibile per arrivare in Formula 1, anche quello ha aiutato. Avevo 17 anni quando ho debuttato, ed è vero che correvo in F1 ma senza poter guidare un'auto sulle strade di tutti i giorni. Ora questo il regolamento non lo permette più, servono minimo 18 anni per correre in F1. Il primo anno è stato strano, potevo correre nei GP ma non andare su strada".

Infine, non ha avuto dubbi nel rispondere con quale pilota del passato avrebbe voluto gareggiare: "E' una domanda che mi viene fatta spesso. Vorrei correre contro mio papà, ai suoi tempi, nel momento del suo apice".

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