Ferrari, Sainz o Leclerc? Quel falso problema della prima guida

Questa faccenda della prima guida conclamata, in circolazione da settimane nella turbolenta orbita Ferrari non è affatto una novità. Ed è, nel contempo, un falso problema. Che non si pone in Red Bull per la distanza siderale che separa Verstappen da Perez, secondo precisa filosofia, decisa a monte di ogni possibile discussione. Che non si è posto in Mercedes nel 2022 pur nella convivenza tra il più blasonato pilota in circolazione, Hamilton, e il giovanotto Russell, unico vincitore di famiglia senza che nessuno, a cominciare da Hamilton, si sia permesso di farne una questione. Eventualmente se ne parlerà lungo il prossimo campionato.

Con la consapevolezza che il team supporti entrambi al via, salvo decidere in seguito se adottare una strategia utile, in caso di macchina di prim’ordine. Lo stesso potrà accadere in Alpine, viste le aspirazioni del duo Ocon-Gasly, senza alcun bisogno di stabilire priorità a bocce ferme, dati i curriculum, le aspirazioni dei due. Ingaggiati proprio per quello che possono valere rendendo al massimo. Norris non dovrebbe avere problemi con il debuttante Piastri in McLaren. Non pare il caso di star qui a perdere righe sulla coppia Alonso-Stroll. Eccetera, eccetera, eccetera

Se la giocheranno in pista Magnussen e Hulkenberg al pari di Hamilton e Russell, di Ocon e Gasly, di Leclerc e Sainz. Un po’ come è accaduto nel 2022 (Hulkenberg non c’era, d’accordo): proprio in Ferrari, è apparso evidente quanto Leclerc sia stato più efficace e veloce di Sainz, soprattutto nella prima parte della stagione, senza bisogno di stabilire nulla a prescindere.

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