Alfa Romeo C43, Monchaux: retrotreno e raffreddamento il cuore dello sviluppo

Subito in pista a Barcellona, sul finire di questa settimana, per un filming day che porterà Alfa Romeo a macinare i primi chilometri, poi altri 100 km da coprire a Sakhir, a ridosso dei test invernali. Il progetto C43 mostra significativi cambiamenti, presentati dal direttore tecnico Jan Monchaux e concentrati su alcune aree critiche.

La differente disposizione delle masse radianti, la completa riscrittura dei volumi delle pance, è stata considerata una mossa necessaria in Sauber. 

"Abbiamo deciso di cambiare il retrotreno, rifare la sospensione, la scatola del cambio e questo apre la porta a nuovi schemi. 

Specialmente sul fronte del raffreddamento abbiamo sviluppato la carrozzeria come volevamo, non era possibile farlo lo scorso anno. La filosofia progettuale avuta lo scorso anno abbiamo ritenuto che fosse arrivata al culmine, che si fosse plafonata nel potenziale e, per sbloccare della prestazione dovevamo cambiare ed è stato decisamente un impegno", spiega Jan Monchaux.

"Abbiamo dovuto rifare una grande parte, abbiamo riposto molti sforzi sulla parte posteriore, l'avantreno sarà sviluppato successivamente nel corso della stagione".

Evoluzione profonda, alla ricerca dell'affidabilità

Visivamente sono lampanti le modifiche, la disposizione di parte dei radiatori accentrati intorno alla cover motore, liberando volume dalle pance, che paiono più snelle. Restano scavate in basso nella parte più avanzata, dove la novità è in aperture più compatte.

"La macchina è un'evoluzione di quella dello scorso anno, riflette le novità regolamentari e introduce importanti modifiche nelle aree dove sentivamo erano necessari dei miglioramenti. Spero saremo più veloci rispetto allo scorso anno e, cosa che conta di più, anche con una maggiore affidabilità: ci siamo impegnati molto in questa direzione", prosegue Monchaux. 

"Era chiaro quali erano le aree dove sbloccare della prestazione, dove c'era del potenziale. Ci siamo concentrati prevalentemente sul retrotreno della macchina. Volevamo essere coraggiosi quanto serviva ad aprire la strada per sbloccare della prestazione in futuro. Interventi che non abbiamo potuto introdurre lo scorso anno.

Nel corso della stagione sono stati chiari i problemi di affidabilità. Abbiamo cambiato molte cose in macchina e nei processi interni in fabbrica per risolvere i problemi di affidabilità. Lo scorso anno abbiamo perso quello che era uno dei nostri punti di forza, l'affidabilità".

Sette novità sul telaio

Alfa Romeo, nel 2022, è stato l'unico team ad aver centrato il limite regolamentare del peso minimo, da subito. Su eventuali, ulteriori, progressi ottenuti dal telaio, Monchaux prova a non far trapelare nulla, tuttavia, rivela: "Abbiamo cambiato alcune aree del telaio, controllate le immagini e troverete 7 novità rispetto allo scorso anno. Oggi non dico nulla, ne parleremo in Bahrain".

Non fa mistero Alfa Romeo del fastidio per l'intervento della FIA, la modifica imposta sul fondo e l'innalzamento dei bordi di 15 millimetri. Una misura dettata per risolvere il problema porpoising, un intervento giunto a ridosso dell'estate e con i progetti già in fase avanzata di sviluppo. 

"Ci piacciono i cambiamenti, sono nuove opportunità quando cambiano i regolamenti. Ci hanno irritato un po' le tempistiche delle modifiche, sono state decise molto tardi e solitamente i cambiamenti in ritardo favoriscono le squadre grandi.

Quindici millimetri sembrano pochi ma sono stati sufficienti a farci interrogare e costringerci a rifare tutto il fondo e la parte posteriore della macchina. Finora sono piuttosto contento dei progressi che abbiamo compiuto", spiega Monchaux.

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