Ferrari: è una SF-23 diversa da guidare, le prestazioni sembrano esserci

Ferrari: è una SF-23 diversa da guidare, le prestazioni sembrano esserci© Getty Images

Leclerc e Vasseur hanno commentato i riscontri avuti dalla Ferrari SF-23, sulla quale si continua a lavorare in vista del primo GP stagionale. Charles in cerca dello stile di guida giusto

27.02.2023 ( Aggiornata il 27.02.2023 13:24 )

Al netto di un progetto-evoluzione, la Ferrari SF-23 è sostanzialmente diversa da guidare rispetto alla macchina dello scorso anno. Non ne ha fatto mistero Charles Leclerc, al termine della tre giorni di test in Bahrain, nella quale le squadre hanno girato per la prima volta con le nuove monoposto e le nuove costruzioni di gomme Pirelli.

"E' una macchina diversa e va guidata in modo un po' diverso. Ho provato molti stili di guida differenti e sembra che sia riuscito a trovare la direzione, finalmente, stamani", le parole di Leclerc dopo il turno di test concluso al mattino di sabato.

Sono note le preferenze di Charles verso monoposto granitiche nella precisione dell'avantreno, diversamente dalle sensazioni gradite da Sainz, di maggior stabilità al retrotreno. Differenze che coinvolgono più aspetti, dal comportamento delle gomme alle possibilità di intervenire sull'assetto meccanico, fino a fattori di tipo aerodinamico, nello sviluppo del centro di pressione sulla monoposto.

Una Red Bull da riprendere

L'impressione avuta dalla Ferrari uscita dai test è che resti ancora del lavoro da fare per arrivare a sfidare una Red Bull che è parsa immediatamente velocissima, regolare nella prestazione e bilanciata più della SF-23. Impressioni, appunto, che troveranno conferma o meno dal prossimo venerdì di prove libere, in clima di GP del Bahrain.

"Sono stati tre giorni intensi di lavoro per tutta la squadra. Abbiamo analizzato il comportamento di vari elementi sulla vettura e spuntato gran parte delle voci del nostro programma senza badare né ai tempi sul giro né agli altri intorno a noi, ma concentrandoci su noi stessi", spiega Vasseur.

"L’obiettivo principale era accumulare più chilometri possibile e l’abbiamo raggiunto, ma è anche vero che si vorrebbe sempre fare di più e avere più tempo. E' così per tutti. Quando siamo riusciti a far funzionare tutto per il verso giusto le prestazioni sembravano esserci, ma chiaramente siamo ancora nella fase di conoscenza della macchina, quindi è troppo presto per esprimere qualsiasi giudizio".

Strategia, i cambiamenti per comunicazioni dirette

Il team principal si è espresso, a Sakhir, anche sulle ragioni che hanno portato a rivedere l'organizzazione nell'area delle strategie, con la nomina al muretto di Ravin Jain e il nuovo ruolo di Inaki Rueda a Maranello, operativo durante i week end di gara.

"Sulla strategia può sembrare che sia una questione rimessa a una singola persona al muretto ma non è così. Ci sono i tecnici in fabbrica, con il loro software e c'è un importante flusso di informazioni con il muretto. Abbiamo deciso di cambiare un po' l'organizzazione, lavoriamo sullo scambio di comunicazioni per assicurarci che sia diretto. Quando devi reagire in un secondo, devi essere preparato per qualcosa che non può essere preparata. Abbiamo fatto qualcosa di più diretto e il team lavorerà meglio", le parole riportate dagli spagnoli di AS.

"Quando qualcosa non funziona, devi capire perché non ha funzionato e molte volte si tratta di uno scambio di informazioni, non di chi preme il bottone e decide. In Sauber eravamo molti di meno e certamente c'era un flusso di informazioni più semplice".


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