Motori 2026, Horner: Wolff pensa per sé, noi all'interesse della F1

Motori 2026, Horner: Wolff pensa per sé, noi all'interesse della F1© Getty Images

I regolamenti sulle nuove power unit preoccupano Red Bull, Max Verstappen teme il ripetersi di una F1 decisa dal miglior motore. Horner replica a Wolff e assicura: timori RB sono anche di altri team 

Fabiano Polimeni

05.07.2023 ( Aggiornata il 05.07.2023 15:10 )

Il botta-e-risposta tra Horner e Wolff, sui rischi che il regolamento delle power unit 2026 nasconde dietro il rapporto della potenza espressa al 50:50 dalla parte elettrica e da quella termica, ha una coda ulteriore, con il team principal Red Bull ad assicurare come i timori siano più ampi di un interesse personale.

"È tipico, purtroppo, di Toto, che si concentra solo sulla propria prestazione. Il mio interesse è, in realtà, sullo sport piuttosto che su un miglioramento personale. È ancora troppo presto per dire chi avrà un motore competitivo nel 2026 e chi non lo avrà", le parole di Horner.

I limiti del regolamento vengono a galla

Wolff, rispondendo in Austria alla possibilità di ritoccare le regole tecniche, per concedere un'erogazione di potenza maggiore alla parte termica rispetto alla parte elettrica, non si è limitato a escludere categoricamente l'ipotesi. Ha lanciato una frecciata a Red Bull: forse sono in difficoltà con il programma power unit, l'allusione di Toto a spiegare le richieste di variazione del regolamento.

"Per me la cosa più importante è una responsabilità collettiva, dal punto di vista sportivo, nel lavorare con la Fia e il detentore dei diritti commerciali per assicurare che il prodotto sia il migliore possibile. Viceversa, avremo fallito tutti.

I regolamenti sono un ibrido rispetto a quanto era stato inizialmente pensato ed è chiaro che, quando inizi a lavorare su quei regolamenti, trovi quali sono i limiti. Ci sono alcune squadre che condividono opinioni simili alle nostre", ha approfondito il concetto Horner.

A preoccupare Red Bull è l'impatto che potrà avere l'equilibrio della potenza della power unit al 50:50 tra parte elettrica e termica, anche sulle condizioni aerodinamiche delle monoposto, alla ricerca costante di un ridotto drag per non penalizzare l'efficienza.

Ancora Horner, dalle prime simulazioni effettuate sui concetti delle power unit 2026, ha sollevato l'allarme relativo a circuiti con lunghi rettilinei, sui quali l'erogazione della massima potenza elettrica non verrebbe garantita dall'energia nel pacco batterie, arrivando a una situazione di riduzione della potenza massima. 

Verstappen: no a una F1 decisa dal motore

Considerazioni sulle quali le parole di Max Verstappen non sono state confortanti: "Ho visto i dati del simulatore e a me pare una cosa terribile. Se vai in pieno sul dritto di Monza, non so a quanti metri ma a circa 400-500 metri prima della staccata devi scalare marcia perché così sei in realtà più veloce. Non penso che questo sia il modo di procedere. Sarà probabilmente una delle piste peggiori però, a mio avviso, il problema è che diventerà una competizione tra motori e chi avrà quello più forte avrà un grande vantaggio. Non dovrebbe essere questo l'intento della Formula 1, perché inizi nuovamente un'enorme corsa allo sviluppo".


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