Andretti Cadillac in F1, Vasseur: c'è già un team USA, servirebbe un pilota

Andretti Cadillac in F1, Vasseur: c'è già un team USA, servirebbe un pilota

La selezione di nuove squadre è un processo di competenza Fia. Ben Sulayem non rifiuterà candidature in linea con il bando. Per Vasseur, però, non serve un'altra squadra USA bensì un pilota

F.P.

07.07.2023 ( Aggiornata il 07.07.2023 12:34 )

È di Andretti Cadillac che si parla, soprattutto se non esclusivamente, quando si discute dell'ampliamento della griglia di Formula 1 a un nuovo team o a due nuove squadre che dovessero soddisfare i requisiti del bando di gara Fia.

Registrare, ancora oggi, l'accoglienza a dir poco ostile che le squadre riservano a uno scenario di ampliamento della griglia con Andretti la dice lunga sulla predisposizione verso altre candidature che pure sono giunte sul tavolo della Federazione.

Alla vigilia di Silverstone, Mohammed Ben Sulayem ha ribadito come la Fia si muoverà nel rispetto del procedimento e, se uno o più team dimostreranno di soddisfare tutti i requisiti per la selezione, certo non si opporrà.

La Fia non escluderà senza motivo Andretti

"Voi immaginate che dica no a qualcuno come GM? Abbiamo scritto nei regolamenti che possiamo aumentare il numero di squadre a 12. Io non violerò le regole, è anche vero che non consentiremo a chiunque di entrare", chiarisce il presidente Fia all'agenzia di stampa Associated Press. "Però, come mai potremmo rifiutare GM? Voglio dire, qual è il senso di tutta questa vicenda? GM è un peso massimo e una volta entrano con Andretti è qualcosa di positivo per tutti noi".

Diversa posizione hanno le squadre con 8 delle 10 oggi in griglia contrarie a spartire il gioiello Formula 1 e i ricavi generati con un altro convitato.

La popolarità F1 negli USA cresce con un pilota

"La mia posizione è questa: 10 squadre hanno fatto sforzi enormi quando era difficile restare in griglia, alcune di loro per sopravvivere. Adesso, se dovessimo accogliere un altro team dovrà essere per ragioni estremamente valide", dice Frederic Vasseur, nelle parole riportate da Motorsport.com. 

"Se qualcuno vuole unirsi adesso, dev'essere un'aggiunta che va anche a vantaggio di tutti quanti sono nel paddock. Vuol dire che devono portare qualcosa alla Formula 1, non ritengo che la nazionalità del team costituisca un asset".

Quell'apporto può essere una compensazione finanziaria notevolmente superiore alla quota anti-diluizione dei 200 milioni di dollari? Potrebbe. 

Vale ricordare come le squadre non abbiano alcun potere nel processo decisionale, interamente in capo alla Fia e con dei requisiti ulteriori che Liberty Media può sottoporre ai candidati selezionati dalla Federazione per l'accesso in F1.

Più della nazionalità statunitense della squadra, secondo Vasseur per incrementare la popolarità della Formula 1 negli USA serve altro.

"Il fatto di avere una squadra americana non è un buon motivo. Per me c'è già un team americano grazie ad Haas. Poi, se vuoi essere al top negli USA è una questione di piloti. 

Guardate cos'è successo in Olanda, è il più grande risultato oggi e non hanno una squadra: hanno Max.

Abbiamo un buon successo negli Stati Uniti e se vuoi incrementarlo devi pensare a un pilota americano, non a un team".


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