La causa di Mick Schumacher trova diversi estimatori ma la disponibilità di sedili liberi è ridotta all'osso. Vettel supporta Schumacher, definendolo "l'unico grande talento presente"
L'evento Red Bull dal Nurburgring non è stato (solo) un'occasione straordinaria per vedere girare le Formula 1 sulla Nordschleife. Nel week end, Sebastian Vettel - in gran forma, a un anno dall'addio alla F1 -, e il suo futuro sono tornati di attualità, con Helmut Marko a prospettare un chissà quale ruolo "dirigenziale" in Red Bull.
Vettel ha parlato di futuro ma non del proprio, bensì di quello di Mick Schumacher. La causa sta a cuore non poco a Seb, per ovvie ragioni di strettissima vicinanza alla famiglia Schumacher.
Il ruolo di terzo pilota Mercedes e uomo del simulatore è un parcheggio provvisorio, che rischia però di estendersi al 2024. Di opportunità per tornare in griglia sembrano essercene pochissime, ancora meno con Zhou a confidare in un accordo con Sauber vicino (Drugovich permettendo).
"Attualmente la situazione è difficile. Potrebbe esserci un sedile rimasto libero e non è così facile, anzi, è piuttosto difficile saltarci dentro. Però c'è sempre qualche possibilità", spiega Vettel a Sky Germania. Quel sedile è in Williams, dove Sargeant naviga lontano nei risultati da un Albon con altra esperienza. Per il rookie statunitense, però, i rumours vorrebbero comunque una conferma 2024 prossima.
In Sauber, invece, le incognite si concentrano intorno a Zhou, salvo essere il cinese fiducioso della possibilità di strappare un altro contratto.
"Credo che sia importante per Mick che le cose continuino in un certo modo, che continui a lavorare alla seconda opportunità", prosegue Vettel.
"Dal punto di vista della Germania è essenziale, perché non si tratta solo del più grande giovane talento che abbiamo ma, forse, dell'unico oggi presente".
Su una (difficile) soluzione Williams per Mick si è pronunciato anche Toto Wolff, sponsorizzando la causa del tedesco: "Penso che meriti di essere in griglia. Quando non ti senti a tuo agio in macchina per molto tempo, succede che metti sempre più pressione su di te e ottieni prestazioni sempre meno buone. Credo che sia ciò che è successo in Haas.
Lui è veloce, se vinci in F3 e F2 hai del potenziale e non ha mai potuto mostrarlo. Sono felice di averlo come terzo pilota che so essere in grado di svolgere i suoi compiti se uno dei nostri titolari mangia del pesce avariato. Il contributo poi al simulatore è straordinario e ci ha fatto compiere a volte grandi progressi dal venerdì al sabato".
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