Horner e Marko commentano i boo all'indirizzo di Max dopo la vittoria a Austin e con un GP del Messico in arrivo, a casa del criticatissimo Sergio Perez
Se il clima non è dei migliori e, tra i tifosi, c'è chi è convinto di parteggiare per Sergio Perez arrivando a fischiare e disturbare la cerimonia di premiazione per la vittoria di Max Verstappen a Austin, una piccola parte delle responsabilità sono anche di Helmut Marko.
Nella Formula 1 (più in generale nello sport al tempo dei social), chiedere a tutta la platea di tifosi di mantenere comportamenti sani è un risultato impossibile da ottenere. Austin arriva come ultimo di altri altri episodi nei quali sparuti gruppi di pseudo-tifosi hanno contestato il dominio di Verstappen. Vedi gli episodi in qualifica a Monza (zittiti da Leclerc), quelli a Miami, a Silverstone nel 2022.
Se, poi, certe uscite come quelle di Helmut Marko arrivano a criticare ben oltre il dato sportivo del rendimento insufficiente di Sergio Perez, allora i fischi a Verstappen sul podio sono un po' la risultante da mettere in conto.
Austin, ovvero, a un passo dal confine con il Messico, da Laredo e poi Monterrey, giù fino a Guadalajara che è casa Perez.
"Credo che Max non riceverà l'accoglienza più calorosa in Messico. Ma gli scivolerà addosso: un anno sei il cattivo, quello dopo sei l'eroe", ha commentato Christian Horner dopo la vittoria negli USA. E se, invece, proprio Città del Messico insegnasse modi e valore del tifo?
La gara in arrivo ha sorriso in ben 4 edizioni a Max Verstappen, che correrà per aggiungere un'altra vittoria e iniziare la conta verso il successo numero 100 in carriera, dopo aver raggiunto quota 50 a Austin.
Quale sarà l'accoglienza che gli riserverà il Foro Sol, teatro di 25 mila spettatori di fronte al podio, è uno dei temi di colore da scoprire domenica prossima, se com'è probabile Max finirà sul gradino più alto.
"Siamo in contatto con tanti messicani e la maggior parte sono molto amichevoli e corretti", ha commentato Marko sui "boo" all'indirizzo di Verstappen, durante la cerimonia di premiazione. "Poi, ce ne sono sempre alcuni, diciamo che sono calorosi, che non mantengono i giusti livelli di sportività. Non siamo però preoccupati e siamo felici di andare in Messico".
Link copiato