Ferrari e le non partenze: da Ascari a Prost, da Schumacher a Leclerc

Guardare gli altri dai box? Una situazione che ha visto coinvolti tanti campioni, sin dagli anni '50. E' capitato ad Ascari, è successo a Prost, hanno dovuto ingoiare bocconi amari pure Schumacher e Vettel. Guasti meccanici, noie fisiche, incidenti terribili, scelte aziendali: c'è un po' di tutto nella storia delle "non partenze" della Ferrari. Riviviamole.

GP Francia 1950: il primo "DNS" della Scuderia Ferrari

"Did Not Start", oppure, "Non Partito". E' la canonica dicitura per chi non riesce a prendere parte ad un GP dopo aver partecipato alle qualifiche. Nella storia della Ferrari, il primo "DNS", o "NP" che dir si voglia, risale al GP Francia 1950, sesta prova della neonata Formula 1. La Ferrari si presenta con la 275 ufficiale affidata ad Alberto Ascari e Luigi Villoresi (rispettivamente 5° e 21°, cioè ultimo, con Villoresi impossibilitato a segnare un tempo in qualifica). C'è anche una 125 privata affidata a Peter Whitehead, che sarà l'unica a prendere il via: data la scarsa competitività delle 275, la squadra di Maranello decide di non prendere parte alla gara concentrandosi sulla tappa di Formula 2.

In un'epoca in cui i guasti meccanici sono molto frequenti, sono numerose un po' per tutti le "non partenze": in casa Ferrari si ricorda, tra le altre, il forfait di Trintignant al GP Svizzera 1952, di Manzon sempre in Svizzera due anni più tardi, oppure quello di von Trips a Monza 1956 e in Germania nel 1959. 

Nel decennio successivo, accade a Ricardo Rodriguez a Montecarlo 1962, a Ludovico Scarfiotti al GP Francia 1963, ancora a Scarfiotti a Città del Messico 1965 (tappa nella quale l'italiano cede la sua vettura all'idolo locale Pedro Rodriguez, fratello del già citato Ricardo) e a Jacky Ickx in Canada nel 1968, con il belga ko nelle prove prima del via. 

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