FIA e l'indagine sui Wolff, parla Toto: "Attacco personale, si è superato il limite"

La vicenda Fia contro Wolff è servita, quantomeno, a "pesare" la posizione delle squadre e non è stata certo una reazione favorevole alla Federazione. Tutt'altro. Fronte comune a supporto di Susie Wolff e della F1 Academy, dopo le smentite di rito su presunte richieste di intervento presso la FIA per un conflitto di interessi in atto.

A quasi una settimana dall'annuncio dell'avvio di un'investigazione per presunto conflitto di interessi in capo a Toto e Susie Wolff - annunciata e smentita nell'arco di due giorni - il gran capo della Mercedes in Formula 1 a parlare. 

Lo fa alla Bild, per sottolineare quello che ritiene un attacco personale. La posizione della FIA, di indagine in corso sul presunto scambio di informazioni privilegiate tra i coniugi Wolff non è andata oltre le 48 ore. Dietrofront sull'investigazione ma una coda legale ancora non risolta, una posizione aperta con Mercedes e Susie Wolff a esaminare le opzioni a disposizione per agire contro la FIA.

Un attacco che supera il segno

"Dopo 10 anni a capo di un team sono abituato e non è facile sorprendermi, però questa storia è stata scioccante. Se sono io a essere nel mirino, non è un problema: ho la pelle dura. Ma se coinvolgi la mia famiglia, allora la storia cambia. 

Sono accuse create dal nulla, è un attacco personale con il quale è stata oltrepassata una linea rossa", commenta Toto Wolff.

"Quando ho sentito la notizia ero in una riunione tecnica, l'ho lasciata immediatamente per raccogliere maggiori informazioni e lo scenario, ma non ce n'erano, perché la FIA non aveva messo al corrente il team".

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