Il recupero prestazionale nel corso del 2023 è stato prodigioso e per questo motivo McLaren sarà una delle più attese nel 2024: il team principal Stella indica come obiettivo primario quello di dare continuità a questa crescita
Dal pugno di Norris ai box di Sakhir ai podi in serie nella seconda parte di stagione, le cartoline del 2023 della McLaren sono così distinte e distanti, anche se appartenenti alla medesima stagione. La scuderia di Woking viene da un'annata a due facce, tra le grandi difficoltà di inizio campionato e la risalita nei due terzi di mondiale successivi, quelli che ci hanno regalato una McLaren MCL60 sorprendentemente veloce, più di quanto chiunque potesse aspettarsi.
La McLaren di Andrea Stella, bravissimo nel debutto come team principal, riparte proprio da qui, da quella rincorsa clamorosa che ha visto passare il team papaya dalle ultime file al podio, proponendosi talvolta addirittura come prima alternativa alla Red Bull. Un dato rumoroso è quello della media punti per gara: prima degli aggiornamenti di Spielberg (arrivati in Austria solo sulla vettura di Norris), nei primi 8 GP la squadra aveva raccolto 17 punti, ovvero 2,125 a weekend; nei successivi 14 appuntamenti i punti sono stati 285, ovvero 20,357 per fine settimana. Un valore decuplicato (seppur ritoccato al rialzo dagli eventi sprint), un dato che spiega bene come a Woking siano stati in grado di ribaltare completamente una macchina e quindi una stagione, mostrando un'incredibile capacità di reazione.
Il vero merito della McLaren è stato quello della lungimiranza, cioè di aver capito in largo anticipo (addirittura già nell'inverno, con le simulazioni) che la prima versione della MCL60 (vettura che celebrava il 60° anniversario del team) non sarebbe andata da nessuna parte. Più che la competitività immediata, già di per sé non irresistibile, era il margine di crescita ad essere irrisorio: da qui la scelta, drastica e non priva di rischi, di cambiare completamente approccio e di sviluppare un concetto di vettura molto diverso. Per fare un esempio, è ciò che non è riuscita a fare la Haas, che ha insistito su determinate scelte prima di rendersi conto che estrarre ulteriormente potenziale da certi soluzioni era diventato praticamente impossibile.
Il merito di Andrea Stella è stato far maturare questa decisione e far sì che la squadra non si disunisse in una situazione piuttosto difficile da affrontare come quella di un cambio in corsa, per di più nel suo primo anno alla guida del team. Compresi al volo pregi e limiti di un ambiente di lavoro che comunque già conosceva (questi i pregi della soluzione interna), Andrea ha saputo dare un'impronta innanzitutto mentale: ha professato calma, lucidità ed equilibrio.
Ce lo ha spiegato direttamente ai Caschi d'Oro: "Alle persone che lavorano in McLaren ho detto che dovevamo rimanere rilassati, perché se diventiamo ansiosi poi non saremo in grado di essere la miglior versione di noi stessi". Un approccio che ha pagato e che dunque non c'è motivo di cambiare, anche adesso che, dopo la grande sorpresa del recupero prestazionale attuato nel 2023, le aspettative si sono impennate. Ci sarà grande attesa per la McLaren 2024, ma lo stesso Andrea, sempre ai Caschi d'Oro, continuava a predicare calma: "A fine 2024 saremo soddisfatti se avremo proseguito il percorso di crescita iniziato nel 2023. Non siamo abituati a pensare troppo ai risultati, siamo abituati a pensare al lavoro, alla qualità del lavoro. Siamo convinti che sono la quantità e la qualità del lavoro a determinare i risultati. In inglese si dice 'results take care of theirself', i risultati si prendono cura di loro stessi, non dobbiamo preoccuparcene noi. Per cui noi dobbiamo continuare con questa crescita, poi per i risultati vedremo".
Questa crescita, del resto, è ancora in atto. Le nuove strutture (nuova galleria del vento e nuovo simulatore) sono stati investimenti di rilievo e importanti per stare ai vertici, ma anche in squadra le novità non mancano: dopo il lungo gardening, a Woking hanno da poco preso servizio l'ex Red Bull Rob Marshall e l'ex Ferrari David Sanchez. Se Sanchez arriva con la non riuscitissima SF-23 quale ultimo biglietto da visita (eppure McLaren non ha esitato ad ingaggiarlo, mostrando piena fiducia nel tecnico francese), su Marshall ci sono enormi aspettative: è passato in Red Bull nel 2006 ed ha avuto un ruolo chiave in tutte le monoposto vincenti di Milton Keynes, passando dal ruolo di capo progettista (con Newey direttore tecnico) ad altri di rilievo. In McLaren sarà direttore tecnico: la speranza è che possa portare a Woking l'enorme conoscenza maturata a Milton Keynes.
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