Hamilton&Ferrari, voglia di sognare

La Ferrari torna a puntare su un pilota ultraquarantenne (l'ultimo era stato Mario Andretti) per creare un dream team mai visto prima: ecco perché Lewis e Charles possono farci sognare

02.02.2024 14:50

In piena era Vettel noi di Autosprint avevamo immaginato da soli e per primi, in una cover che fece discutere molto, Hamilton in Rosso e per un motivo semplice. Perché si profilava come la sfida definitiva, l’ultimo vero sogno della F.1. Il Campione più amato e vincente con la monoposto più idolatrata e bisognosa di tornare iridata. Quale accoppiata migliore per calamitare ed eccitare l’immaginario collettivo? E adesso rispetto ad allora c’è pure un ghiotto incentivo in più. L’ottavo titolo mondiale. Il passaporto verso la leggenda. Il surplus di gloria che oscurerebbe lo score di Schumi, e comunque non impallerebbe la Rossa, perché sarebbe in ogni caso raggiunto, correndo per Maranello.

Leclerc e Hamilton, il dream team di Maranello

E poi c’è la faccenda dream team, perché schierando Hamilton e Leclerc la Rossa dal 2025 diventerà automaticamente la squadra più glamour e tifata, oltre che quella umanamente più forte del Mondiale. Alla pari. Con due prime guide nate. A due punte. Tutta favolosamente all’attacco. Senza più possibili gregari, giochi di squadra, ditoni, ditini o odiosi ordini di scuderia.

Nessuno serve, tutti servono, uno solo vince. Fantastico. Poi, certo, c’è la faccenda dell’età. La Ferrari di solito non si rivolgeva a ultraquarantenni.

L’ultimo utilizzato fu Mario Andretti a Monza e Las Vegas 1982 e nell’aria ancora aleggia il bel ricordo della pole clamorosa di Piedone sull’autodromo. In fondo anagraficamente l’annuncio di ieri ricorda soprattutto l’ingaggio di Fangio a fine 1955, quando l’argentino aveva 45 anni. E, per la cronaca, nel 1956 con la Rossa El Chueco vinceva il suo quarto Titolo Mondiale, passando poi alla Maserati per il quinto alloro. In ogni caso, su quanto un ultraquarantenne possa andar forte in questa F.1 ha già scritto pagine definite e definitive Fernando Alonso. Per cui, in presenza di motivazioni forti e intatte e, soprattutto, di una monoposto adeguata, di problemi a vedere Lewis al top o da quelle parti, proprio non dovrebbero essercene.

Dai, sarà una grande avventura che calamiterà l’attenzione di mezzo pianeta, in un modo o nell’altro. E grazie alla Ferrari e a Lewis Hamilton, inutile negarlo, la Formula Uno che fino a ieri sera rischiava di far dormire, da domani, anzi, da dopodomani, ha tutte le carte in regola per tornare a farci sognare.

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