Alonso: sempre sulla cresta dell'..."Honda"

Alonso: sempre sulla cresta dell'..."Honda"© Getty Images

Ad oltre 10 anni anni dal primo incontro (2015), Fernando Alonso tornerà a collaborare nel 2026 con la Honda, motorista che insieme alla Aston Martin gli darà la possibilità di lasciare l'ultimo graffio in F1

12.04.2024 ( Aggiornata il 12.04.2024 15:06 )

Restare sulla cresta dell'onda significa proseguire in un momento favorevole, restare in una condizione di particolare successo. Restare sulla cresta dell'Honda, invece, vuol dire dare fiducia a quel marchio che, oltre dieci anni dopo quel disastro che gli fece venire i capelli bianchi, rappresenta per Fernando Alonso l'ultimissima speranza di chiudere al vertice. Per il Matusalemme della F1, siamo davvero all'ultima chiamata.

Alonso: "Qui per restare"

Dal 2015 al 2026, ancora con Honda

La clessidra scorre veloce, spietata. Feroce anche con i campioni. Ma il tempo che passa non impedisce di cogliere quanto siano strani, i casi della vita. La Honda aveva irrimediabilmente complicato il percorso di Fernando in F1, sempre la Honda è l'ultima che può dare ancora un senso all'ultima scommessa di una carriera che, in quel 2026, sarà con ragionevole certezza all'ultima curva. Ultima, ultima, ultima: un aggettivo ripetuto, perché non si può fare altrimenti quando l'uomo in questione di anni ne ha 42, va per i 43 e pensa di restare in F1 almeno fino ai 45, divenendo di gran lunga il più anziano dell'era moderna.

Eppure, oltre un decennio dopo, Fernando Alonso e la Honda si ritroveranno di nuovo lì, insieme: su una Aston Martin piuttosto che su una McLaren, ma di nuovo fianco a fianco per tentare un graffio che saprebbe di leggenda. Nel mezzo ci sono stati momenti di punzecchiature ("GP2 engine" sparato a Suzuka, un affronto più che uno sgarbo), di dubbi mai chiariti (l'incidente nei test a Barcellona 2015), di vendette consumate a freddo (il no della Honda alla fornitura per andare all'assalto di Indianapolis nel 2019 e nel 2020) ma anche di pronostici azzeccati: quando Fernando fu chiamato a giustificare il suo passaggio dalla Ferrari alla McLaren tra il 2014 ed il 2015, disse che "solo McLaren-Honda può battere questa Mercedes". Ci prese, ma fino ad un certo punto: nel senso che la Mercedes è stata fermata sì dalla Honda, ma insieme alla Red Bull, non alla McLaren. Stavolta, Fernando spera di poter avere ragione subito, già nel 2026, anche perché non ha altro tempo.

Mercato piloti 2025: il quadro della situazione

Il 2026 sarà one shot

Questa è la grande occasione per mettere alle spalle i dissidi, le delusioni, le incomprensioni. Da un punto di vista caratteriale Fernando, pur amando il Giappone e la storia dei samurai, non è propriamente dotato del carattere zen dei nipponici: ma anche questo è un concetto da superare, per un rapporto che per forza di cosa non dovrà guardare al lungo termine. Servirà funzionare bene e subito, perché è molto difficile che Nando possa pure concludere il ciclo tecnico che si inaugurerà nel 2026. Una sorta di one-shot, come dicono gli inglesi: una pistola carica con un solo colpo, da sparare tutto e subito. Senza possibilità di replica, senza possibilità di ritorno.

Aston Martin-Honda, unica vera opzione

La presenza della Honda, da entrambe le parti, è stata motivo di riflessione. La casa nipponica certe cose se le è legate al dito e, probabilmente, avrebbe preferito proseguire con Verstappen, che a quanto pare con i giapponesi ha creato un rapporto particolare. Anche Alonso ha fatto i suoi conti, ma sostanzialmente nessuno dei due aveva il potere di escludere l'altro: non è stato un matrimonio di convenienza, ma anche fare diversamente non sarebbe stato così facile. Per Nando, soprattutto: scartata pubblicamente la Mercedes, appreso, forse in via definitiva, che Max resterà a Milton Keynes, non c'erano veramente altre opzioni. E poi a Silverstone in questi anni si è investito, tra strutture e personale, ed essersi garantiti una fornitura in esclusiva significa comunque aver fatto un salto in avanti anche a livello d'impatto mediatico. In una parola: credibilità. E' un progetto che ha credibilità, questo, e per Fernando Alonso era davvero l'ultima possibilità da cogliere.

Cadi sette volte, rialzati otto

Cadi sette volte e rialzati otto, dicono i saggi giapponesi. Con i quali magari non è facile lavorare, soprattutto all'inizio, ma puoi star certo che prima o poi loro arrivano. Ecco, in una carriera che toccherà il quarto di secolo stavolta sarà proprio il tempo a mancare a Fernando Alonso. Pilota con un grandissimo avvenire dietro le spalle, talento ingabbiato ed alla costante ricerca di una macchina all'altezza della sua bravura, Fernando ha un formidabile desiderio di riscatto che andrà ad esaurirsi, nel bene o nel male, con l'ultimo azzardo. Qualità alla guida eccelse, carattere controverso, luci ed ombre di una carriera che nel 2026 avrà fatto della longevità e della versatilità una caratteristica fondamentale, fermo restando che a Fernando Alonso interessa l'ultimo colpo, non quelli passati. Dopo anni di affanni, non gli interesserebbe neanche più di tanto riscuotere tutto il credito agonistico maturato in anni fantastici per qualità di guida e mediocri sul fronte dei risultati in rapporto al talento, per scelte di carriera discutibili e nemmeno subìte ma decise, il che rende ancora più amaro un percorso che avrebbe potuto essere molto, molto diverso. Del passato a Fernando non interessa, il traguardo è in vista e lui spera di arrivarci con uno slancio, visto come si erano messe le cose qualche stagione fa, inatteso: sarebbe un finale di carriera clamoroso per un pilota che, proprio come i samurai, non ha mai mollato.


  • Link copiato

Commenti

Leggi autosprint su tutti i tuoi dispositivi