Heat Hazard, ecco come funzionerà il dispositivo indossato dai piloti

Heat Hazard, ecco come funzionerà il dispositivo indossato dai piloti© LAT Images

Il regolamento tecnico 2025 dettaglia il funzionamento e le caratteristiche del dispositivo pensato per aiutare i piloti in condizioni di caldo estremo. Riviste anche le distanze tra profili dell'ala posteriore

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Fabiano Polimeni

13.12.2024 ( Aggiornata il 13.12.2024 18:27 )

Dai lavori della Fia in Ruanda, dove si celebra la premiazione di fine anno, emergono le più recenti versioni dei regolamenti in vista del 2025 e 2026.

La curiosità maggiore, dopo gli annunci delle ultime settimane, era legata al funzionamento del kit di raffreddamento, applicato all'equipaggiamento indossato dal pilota. Verrà impiegato quando la Federazione dichiarerà un pericolo legato alle temperature ambientali e farà scattare l'Heat Hazard.

Peso minimo predefinito

Il sistema potrà essere installato in macchina e, nel suo insieme, non potrà pesare meno di 5 kg, come prevede l'articolo 4.7 del regolamento tecnico 2025. Incremento di peso che non verrà considerato ai fini della massa minima della monoposto, pari a 800 kg.

Vietato il ghiaccio secco

Scendendo nel dettaglio, l'art. 14.6.1 illustra il funzionamento del sistema di raffreddamento del pilota. "(...) può impiegare il cambiamento di fase di una sostanza nel suo funzionamento. Un sistema che utilizza un processo continuo deve essere in grado di estrarre il calore dal pilota a un tasso di almeno 200 watt a una temperatura ambientale di 40° C. 

(...) Non deve essere impiegato ghiaccio secco. All'interno dell'equipaggiamento del pilota, il mezzo di raffreddamento può essere esclusivamente aria, acqua o una soluzione acquosa di cloruro di sodio, cloruro di potassio o glicole propilenico".

Fin qui la parte indossata dal pilota sotto la tuta, di fatto equiparabile a una serpentina che estrae calore corporeo con la soluzione prevista dal sistema.

Lo scambiatore di calore dedicato

L'art 14.6.7, aggiunta come "esclusivamente per lo scopo di fornire aria allo scambiatore di calore che fa parte del sistema di raffreddamento del pilota, un'apertura aggiuntiva (sulla monoposto; ndr) possa essere effettuata - o ampliata una già esistente - per un incremento totale dell'area di apertura di 10.000 millimetri quadrati. 

(...) Sono consentite le seguenti ventole: una fino a 12 watt di potenza, esclusivamente per estrarre aria dal condensatore di un sistema di refrigerazione. 

Un'altra ventola esclusivamente per lo scopo di alimentare aria fredda nell'abbigliamento del pilota".

Ala posteriore, gap ridotti tra flap e mainplane

Altro punto interessante nella correzione del regolamento tecnico, quello relativo all'ala posteriore e alla distanza tra i profili. Un particolare da leggere richiamando il tema ali flessibili e mini-DRS.

Se fino al 2024 l'art. 3.10.1 le lettera b. Punto IV) prescriveva una distanza minima compresa tra i 10 e i 15mm nel punto più ravvicinato tra i profili, l'eliminazione di questa lettera è sostituita dal punto C: "In tutti i punti dell'estensione, i profili dell'ala posteriore devono avere una distanza minima tra i 9,4 e i 13 millimetri. Questa si applicherà quando il DRS non è nello stato di attivazione e verrà misurata attraverso un calibro sferico".

Revisione del gap tra profilo principale e flap che si riflette anche sull'apertura del DRS, che dai 10 mm di distanza minima passa a 9,4 mm, mantenendo invariato il gap massimo di 85 mm.


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