Gioielli dell'ingegno e delle tecnica diventati splendidi fallimenti su quattro ruote: ecco alcune delle loro storie
Il campionato ProCar era nato nel 1987 con l'idea di far competere vetture dalla carrozzeria ispirata ai modelli di serie, ma meccanica da Formula 1. L'Alfa Romeo sposa da subito il progetto e mette in cantiere la prima della classe, la 164 ProCar. Sotto la pelle dell'ammiraglia di allora del Biscione, era stato realizzato un gioiello: telaio monoscocca in carbonio, sospensioni anteriori e posteriori a doppi quadrilateri deformabili del tipo push rod, carrozzeria in kevlar emotore posteriore centrale a 10 cilindri a V, cilindrata 3.5 litri, aspirato, con 620 cavalli di potenza a 11.800 giri/min. Unica apparizione della vettura, un giro di pista a Monza, poi basta. I costi elevati del prgetto fecero scappare i costruttori e il campionato non vide mai la luce.
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