Una gara-1 rocambolesca sul cittadino di
Houston con l’asfalto bagnato, finisce con un podio interamente colombiano in
Indycar: a sorpresa vince
Carlos Huertas precedendo
JuanPablo Montoya e Carlos Munoz. Mentre in uno dei tanti restart, il nostro
Luca Filippi tocca l’interno di una curva nel tentativo di attaccare Pagenaud, finendo a sbattere all’esterno e concludendo lì la gara mentre era abbondantemente fra i top ten.
La gara parte dopo una pioggia che obbliga all'uso di gomme rain e con il poleman
Simon Pagenaud che tiene la testa, ma rapidamente si mette in mostra
Takuma Sato, che posizione su posizione sale dal 6° al 1° posto. Presto cominciano i guai che determinano diverse neutralizzazioni, e dopo una di queste
Sato ha un’incomprensione con
Mikhail Aleshin che un po’ incomprensibilmente lo attacca, e male, da doppiato:
Sato non lo vede, lo stringe verso il muretto e per entrambi la gara termina lì.
Un altro incidente significativo, fra i vari, è quello di
Scott Dixon che coinvolge involontariamente anche
Charlie Kimball e Pagenaud, costretto a perdere sei giri ai box per riparare un braccetto di sterzo. Nella parte centrale di gara si assiste inoltre al bel duello al comando fra
James Hinchcliffe e Sebastien Bourdais, fino al loro ultimo pitstop.
Quando poi a pochi giri al termine un altro dei protagonisti si gira, cioè
Sebastian Saavedra toccato da
Ryan Briscoe, la situazione vede
Huertas dietro alla safety car per aver ritardato il rifornimento, seguito da
Montoya, Tony Kanaan, Graham Rahal e Munoz. C’è tuttavia la possibilità di un restart prima della bandiera a scacchi, che metterebbe in crisi Huertas con il
carburante, ma proprio in quel momento
Rahal tampona Kanaan facendolo girare e togliendogli il possibile podio. Così la neutralizzazzione prosegue fino alla fine, con
Huertas davanti a Montoya e Rahal, che però per il tamponamento subisce subito dopo l’arrivo una penalizzazione di 30 secondi. Così l’ultimo gradino del podio va a
Munoz.
Gara-2 a Houston sarà alla stessa ora domani, cioè alle 22 italiane.
Maurizio Voltini
