Nascar, Kyle Busch spietato a Dover sul Monster Mile

Nascar, Kyle Busch spietato a Dover sul Monster Mile

Il pilota della Toyota e del Joe Gibbs Racing ha messo a segno la sua seconda affermazione consecutiva distruggendo il sogno di Chase Elliott di poter finalmente conquistare un sospirato primo successo

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Marco Cortesi

02.10.2017 ( Aggiornata il 02.10.2017 14:25 )

Kyle Busch senza pietà al Monster Mile. Sul difficilissimo tracciato da un miglio di Dover, caratterizzato nonostante le ridotte dimensioni da medie particolarmente alte grazie al banking accentuato e alla particolare superficie in cemento, il pilota della Toyota e del Joe Gibbs Racing ha messo a segno la sua seconda affermazione consecutiva distruggendo il sogno di Chase Elliott di poter finalmente conquistare un sospirato primo successo.

Il giovane del team Hendrick era emerso come il principale contendente dopo la metà gara, e aveva poi mantenuto la vetta apparentemente senza problemi. Dopo aver recuperato man mano che la gara procedeva, Busch si è però trovato al secondo posto e con poco più di 30 giri alla fine ha iniziato una lunga cavalcata, approfittando dei doppiaggi che, a Milwaukee, penalizzano spesso i piloti meno esperti. A due passaggi dalla conclusione è arrivato l’attacco all’esterno che ha portato Elliott a doversi accontentare del secondo posto davanti a Jimmie Johnson. Nel dopo-gara c’è stata anche un po’ di maretta dopo che Jeff Gordon, mentore di Elliott e ora commentatore TV, ha accusato Ryan Newman di avere ostacolato troppo il pilota del team Hendrick. Dopo uno scambio di vedute in pit-lane, i due si sono parlati e riappacificati in un secondo momento.

Dopo aver giocato le sue carte da pretendente al successo, Martin Truex Jr. è sembrato perdere slancio nell’ultimo stint di gara, terminando davanti alla sua nemesi in questa stagione Kyle Larson. Un buon sesto posto ha poi visto Clint Bowyer precedere Dale Earnhardt Jr. e Daniel Suarez.

Per quanto riguarda la corsa al titolo, sono arrivate le prime quattro eliminazioni dei playoff. Kurt Busch, protagonista di tre gare complicate, è stato messo definitivamente KO da una penalità per aver tagliato l’ingresso box. Newman si è trovato coinvolto suo malgrado in un testacoda di Jeffrey Earnhardt che di fatto ha salvato Jamie McMurray, mentre Kasey Kahne e Austin Dillon non sono mai sembrati in grado di passare il turno. A dare una mano a McMurray, così come a Brad Keselowski, ci ha pensato anche una caution che, dopo una scelta strategica errata (aver saltato il rifornimento alla prima occasione capitata, nelle fasi iniziali) ha resettato per tutti le tattiche di gara. 

L’ordine di arrivo della Apache Warrior 400 di Dover, ventinovesimo appuntamento della Monster Energy Nascar Cup Series

1 - Kyle Busch (Toyota) – Gibbs - 400 giri

2 - Chase Elliott (Chevy) – Hendrick - 400

3 - Jimmie Johnson (Chevy) – Hendrick - 400

4 - Martin Truex Jr. (Toyota) - Furniture Row - 400

5 - Kyle Larson (Chevy) – Ganassi - 400

6 - Clint Bowyer (Ford) – Stewart/Haas - 400

7 - Dale Earnhardt Jr. (Chevy) – Hendrick - 400

8 - Daniel Suarez (Toyota) – Gibbs - 400

9 - Jamie McMurray (Chevy) – Ganassi - 400

10 - Brad Keselowski (Ford) – Penske - 400

In campionato

  1. Martin Truex Jr. 3059; 
  2. Kyle Busch 3041;
  3. Kyle Larson 3034; 
  4. Brad Keselowski 3020;
  5. Jimmie Johnson 3017.

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