dal nostro inviato a Sebring (Usa): Cesare Maria Mannucci
FINE GARA
Alla fine la spunta Chip Ganassi , al suo debutto alla
12 Ore di Sebring, con la Riley -Ford turbo affidata a
Marino Franchitti, Memo Rojas e Scott Pruett. Una vittoria maturata solo a 40 minuti dalla fine, quando Franchitti ha rifornito per l’ultima volta proprio mentre la gara veniva neutralizzata per l’ultima volta.
Con
Danziel, Bourdais e Pla costretti un giro dietro la safety car prima che la pit lane venisse aperta, Marino Franchitti, in precedenza autore di due testacoda, ha avuto gioco facile a mantenere il comando dopo l’ultima ripartenza, controllando agevolmente gli attacchi di Danziel, che divideva la vettura con
Brabham e Sharp, che con la Honda è riuscito a recuperare qualche secondo di distacco a fronte di rischi indicibili nei doppiaggi.
Due motori turbo davanti a tutti, il
Ford e l’
Honda, a dimostrazione di una gerarchia di valori ormai cambiati. Al terzo posto hanno concluso
Bourdais- Barbosa- Fittipaldi, con il francese che negli ultimi giri è “ crollato” nel tentativo di raggiungere Danziel.
Nella
classe GTLM convincente vittoria della Porsche 911 RSR ufficiale affidata a
Bergmeister- Christensen-Long. Al 4° posto, a pieni giri, conclude uno splendido
Andrea Bertolini in coppia con i gentleman
Jonsonn e Krhon e una 458 vecchia di due anni e priva dei necessari aggiornamenti.
Pensate cosa avrebbero potuto fare
Bruni e Fisichella con la 458 del team Risi, se
Matteo Malucelli non avesse buttato via una vittoria etsremamente probabile con un suo sconcertante errore quando si trovava al comando. Nella
classe GTD infine, la vittoria va alla Porsche di
Lally- Potter- Seefried che sul traguardo precede la Ferrari 458 di
Bell- Mediani-Segal- Sweedler.
Una gara complessivamente tormentata da
tantissimi incidenti, caratterizzata da una interruzione di 7 minuti e da oltre tre ore di neutralizzazioni con la safety car. In un contatto particolarmente violento tra due Oreca della categoria Pc,
Alex Tagliani ha riportato la frattura di una mano.

DOPO 4 ORE DI GARA
Dopo 4 ore di gara, si installa al comando la Riley-Ford del team Ganassi di
Dixon-Kanaan-Karam che precede la Corvette di
Bourdais-Fittipaldi-Barbosa con un margine di appena 0”554. A 11” di distacco insegue la Honda Lmp2 di
Brabham-Sharp-Danziel mentre
Angelelli ha dovuto scontare una penalità che lo ha fatto retrocedere all’11° posto, ad 1 giro di distacco.
Dixon è risalito al comando grazie ad una strategia indovinata nel corso delle numerose neutralizzazioni con la safety car, che gli ha permesso di rompere la sequenza rispetto a
Bourdais. Ora però mantiene la testa con autorità, girando molto velocemente. In ritardo anche l’Oreca di
Luhr, anche lui colpito da una penalità per velocità eccessiva ai box e poi da problemi meccanici.
Nella
classe GTLM comanda la Viper di
Farnbacher dopo il disastroso incidente di
Matteo Malucelli che ha messo ko la Ferrari 458 del team Risi mentre era al primo posto. Nella
classe GTD comanda la Bmw Z4 di
Cameron davanti alla Ferrari 458 di
Balzan.
La corsa è stata
interrotta per 8 minuti per ripulire il rettilineo di arrivo, completamente ostruito dai detriti di due Oreca, guidate da
Montecalvo e Ostella, che sono entrati rovinosamente in collisione.

AGGIORNAMENTO TERZA ORA
Dopo 2 ore e 50 minuti di gara, finisce la corsa della Ferrari 458 di
Bruni-Fisichella-Malucelli, sino a quel momento in testa nella classe
GTLM.
Malucelli, in quel momento alla guida dopo aver ritirato il volante da
Bruni, ha sbattuto rovinosamente contro le barriere, e rientrando in pista provocava una collisione multipla dove venivano coinvolte diverse vetture, tra cui una Bmw del team Rahal e la Porsche della Nielsen. Davvero un errore incredibile quello del pilota italiano, avvenuto dopo pochi giri che era andato al volante e che priva la
Ferrari di una vittoria che sembrava proprio alla sua portata.
DOPO 2 ORE DI GARA
Dopo
due ore di gara, è lotta serrata a
Sebring tra i Daytona Prototype e gli Lmp2. Al comando, approfittando di un rifornimento più veloce, si trova la Oreca Nissan di
Graf-Luhr-Mardenborough che precede la Corvette Dp di
Angelelli-Taylor-Taylor con un vantaggio di 8”6. Al terzo posto l’altra Corvette DP di
Bourdais-Barbosa-Fittipaldi, con un distacco di 10”608. Questa vettura, affidata inizialmente a Barbosa, è sempre rimasta in testa sin dal primo giro e dopo 5 giri disponeva già di un vantaggio di 5”, ma poi, dopo una "caution" iniziale molto lunga, ha pagato un secondo rifornimento particolarmente lento.
Da segnalare infatti una
lunghissima neutralizzazione di quasi 1 ora con la safety car a causa dell’
incendio che ha completamente distrutto la Viper GTD di
Keating-Bleekemolen-Bleekemolen.
Nella classe
GTLM comanda la Ferrari 458 di
Bruni-Fisichella-Malucelli che precede le due Porsche ufficiali di
Tandy-Liets-Pilet e
Long-Christensen-Bergmeister, distanziate di circa 1”. Nella classe
GTD al comando l’Audi R8 di
Mies-Putnam-Espeniaub che precede la Ferrari 458 di
Westphal-Balzan-Case.
Fenomenale il recupero nelle fasi iniziali di
Gimmi Bruni. Il campione del mondo Wec è entrato ai box occupando il sesto posto di classe durante il primo rifornimento. Quattro posizioni le ha recuperate in virtù di un pit stop velocissimo del
team Risi, poi Bruni ha effettuato due sorpassi, andando in testa nella classe GTLM dopo appena un’ora di gara. Dopo i problemi delle qualifiche, la
Ferrari 458 sembra ora funzionare al meglio.
Problemi di carrozzeria, in seguito ad un contatto, hanno invece già attardato la Viper di
Garcia-Magnussen-Briscoe.
